Berlusconi striglia Biden: «Non ci sono leader per trattare con Putin. L’Italia? È in guerra perché invia armi, pagherà per le sanzioni»
Silvio Berlusconi, dopo un mese e mezzo di silenzio sul tema, torna a parlare della guerra scatenata dalla Russia in Ucraina. E lo fa da un comizio a Treviglio, in provincia di Brescia, dove ha lamentato «l’assenza di leader nel mondo», così come di «leader all’interno dell’Unione Europea». Il Cav ha poi aggiunto: «Un leader mondiale che doveva avvicinare Vladimir Putin al tavolo delle mediazioni gli ha dato del criminale di guerra e ha detto che doveva andare via dal governo russo». Il riferimento è alle parole del presidente statunitense Joe Biden che lo scorso 26 marzo, a Varsavia, dichiarò che «la Russia vuole strangolare la democrazia» in Ucraina, definendo il presidente russo «un dittatore che non può rimanere al potere». Ma non solo. Berlusconi ha poi contestato anche il segretario della Nato, Jens Stoltenberg: «Un altro, il segretario della Nato, ha detto che l’indipendenza del Donbass non sarebbe mai riconosciuta».
Date queste premesse, dunque, secondo il fondatore di Forza Italia «il signor Putin è lontano dal sedersi a un tavolo» per i negoziati di pace. Secondo il Cav, «questa guerra continuerà» e il ruolo dell’Italia nel conflitto non è affatto marginale perché, a detta di Berlusconi, «siamo in guerra anche noi, perché gli mandiamo le armi». E il leader azzurro incalza: «Adesso, dopo le armi leggere mi hanno detto che gli mandiamo carri armati e cannoni pesanti. Lasciamo perdere…». Secondo il Cav la scelta dell’Italia di inviare armi a Kiev comporterà «forti ritorni dalle sanzioni sulla nostra economia», causando anche «danni ancora più gravi in Africa: è possibile che si formino delle ondate di profughi e questo è un pericolo derivante dalla guerra in Ucraina». Secondo il Cav, infine, «bisogna pensare a qualcosa di eccezionale per convincere Putin a finire la guerra».
Non è la prima volta che Berlusconi si esprime sulla guerra in Ucraina. Le ultime sue dichiarazioni in merito risalgono a un circa un mese e mezzo fa, durante la convention di Forza Italia dall’Hotel Parco dei Principi a Roma, quando il Cav aveva dichiarato di essere «deluso, incredulo e addolorato» dal comportamento di Putin, sottolineando che il presidente russo «si è assunto una gravissima responsabilità di fronte al mondo intero: noi di Forza Italia abbiamo sempre tenuto senza alcuna esitazione il nostro schieramento contro l’aggressione russa dell’Ucraina, e di fronte all’orrore dei massacri di Bucha, sono stati compiuti veri e propri crimini di guerra e la Russia non può negare la sua responsabilità», lanciando infine un appello per il cessate il fuoco.
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