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Gas, Eni apre due conti in Russia: «Pagheremo in euro, entro 48 ore la conversione in rubli»

17 Maggio 2022 - 17:12 Michela Morsa
Il portavoce della Commissione Ue: «L’apertura di un conto in rubli va oltre le indicazioni che abbiamo dato agli Stati membri»

Eni ha avviato la procedura per aprire due conti bancari in Russia, uno in euro e uno in rubli, presso la Gazprom Bank. Lo comunica l’azienda, che sottolinea come la decisione sia stata presa con il via libera delle istituzioni italiane. «L’apertura dei conti avviene su base temporanea e senza pregiudizio alcuno dei diritti contrattuali della società, che prevedono il soddisfacimento dell’obbligo di pagare a fronte del versamento in euro», spiega l’azienda. Eni ha fatto sapere che continuerà a pagare il gas in euro. Al fine di rispettare le scadenze di pagamento del gas russo, che secondo il decreto del 31 marzo del Cremlino può essere pagato esclusivamente in rubli, l’Eni aprirà un conto bancario in euro presso Gazprom Bank che si occuperà poi di convertire il pagamento in rubli sul secondo conto bancario entro 48 ore.

«Ad oggi, Gazprom Export e le autorità federali russe competenti hanno confermato che la fatturazione, giunta a Eni nei giorni scorsi nella valuta contrattualmente corretta (in euro, ndr) e il relativo versamento da parte di Eni continueranno a essere eseguiti in euro, così come contrattualmente previsto», ha spiegato Eni. «Le attività operative di conversione della valuta da euro a rubli – prosegue Eni – saranno svolte da un apposito clearing agent operativo presso la Borsa di Mosca entro 48 ore dall’accredito e senza coinvolgimento della Banca Centrale russa. Ed è carico di Gazprom Export ogni eventuale costo o rischio connesso alla diversa modalità esecutiva dei pagamenti».  

Eni ha dichiarato che la decisione «è stata presa nel rispetto del quadro sanzionatorio internazionale e nel contesto di un confronto in corso con Gazprom Export», in quanto «non si riscontra al momento nessun provvedimento normativo europeo che preveda divieti che incidano in maniera diretta sulla possibilità di eseguire le suddette operazioni». Resta da capire se effettivamente le modalità descritte non comportino una violazione delle sanzioni imposte alla Russia a livello comunitario. Oggi, 17 maggio, un portavoce della Commissione Ue ha precisato che «l’apertura di un conto in rubli va oltre le indicazioni che abbiamo dato agli Stati membri». «In caso contrario, – ha aggiunto il portavoce – la Commissione può aprire la procedura d’infrazione». Eni ha ribadito che «rispetterà qualsiasi eventuale futuro provvedimento normativo che dovesse intervenire a sanzionare il trading del gas o le attuali controparti».

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