Ucraina, l’accusa di Mosca: «Negoziati fermi per colpa di Kiev». Scholz a Zelensky: «Riprenderanno se la Russia si ritira»
«I colloqui tra Mosca e Kiev adesso non si stanno svolgendo in alcuna forma». Così il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ribadisce l’attuale situazione di stallo delle trattative tra Russia e Ucraina. A confermare quanto detto da Lavrov, anche il viceministro degli Esteri russo Andrei Rudenko. «Lo spostamento del processo negoziale ucraino da Kiev a Washington e Londra non poterà frutti», ha dichiarato citato dall’agenzia di stampa Interfax, sottolineando come la responsabilità dello stop ai dialoghi sia unica responsabilità ucraina. «Kiev si è praticamente ritirata dal processo negoziale. Per questo i negoziati non proseguono». Nel frattempo, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky hanno concordato in una telefonata che «una soluzione diplomatica fra Ucraina e Russia richieda la fine immediata delle attività di combattimento da parte della Russia e un ritiro delle truppe russe». Scholz e Zelensky hanno poi deciso di «restare in stretto contatto».
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