Conte irritato per la nomina di Stefania Craxi, telefonate di fuoco dopo lo “scippo” al M5s: convocati i vertici grillini
L’elezione di Stefania Craxi alla presidenza della Commissione Esteri del Senato, sfilata al Movimento 5 Stelle e all’ex capogruppo Ettore Licheri anche lui in corsa per la carica, sarà l’argomento principale sul tavolo del Consiglio nazionale del M5Sche il leader Conte convocherà già nelle prossime ore. Nel frattempo, come riportato da Adnkronos, il clima sembra non essere dei migliori. Fonti interne al Movimento raccontano di un Giuseppe Conte «molto adirato», impegnato in «telefonate di fuoco». Il dopo Petrocelli continua così a provocare un terremoto nella maggioranza: il M5S incassa la sconfitta nonostante l’appoggio del Pd, dovendo quindi rinunciare alla guida della terza Commissione. Il movimento guidato da Conte, fino a ieri sera non aveva espresso una linea unitaria puntando poi su Ettore Licheri, preferito a Simona Nocerino. Poi il voto in favore di Craxi.
Nocerino: «Licheri una scelta non vincente»
A commentare la perdita della presidenza è stata la stessa senatrice M5S Simona Nocerino. «Delusione? No, non è questione di delusione. E’ stata fatta questa scelta, è stata portata avanti, non è stata vincente purtroppo perché non abbiamo più la presidenza della Commissione. E’ una cosa che dispiace. Tenersi la presidenza era il nostro obiettivo». E ancora: «Io mi sono candidata ieri, per giorni sono finita sui giornali senza mai essermi proposta, ieri diversi colleghi me l’hanno chiesto e mi sono resa disponibile. Poi però è stato scelto Licheri, che era stato già presidente di Commissione e del gruppo 5 Stelle. Con me in campo le cose sarebbero andate diversamente? Dicono di sì, ma io non posso saperlo. Non c’è la prova del 9» ha continuato la parlamentare.
Lannutti: «Uno scempio»
«Oggi si è registrato un ulteriore successo degli alti strateghi M5S». A reagire con toni duri anche il senatore ex 5 Stelle Elio Lannutti. «Non aggiungo altro per il rispetto che porto ai fondatori, Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, il visionario mite, che da lassù osserva rattristato lo scempio di un sogno, l’ultima speranza per l’Italia onesta», ha concluso.
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