La proposta di Michel: «È tempo di creare di una Comunità geopolitica europea»
Il presidente del Consiglio Ue Charles Michel ha proposto la creazione di una nuova realtà politica che vada oltre l’Unione europea: «Faccio appello per la creazione di una Comunità geopolitca europea. L’obiettivo è forgiare una convergenza e approfondire la cooperazione operativa per affrontare le sfide comuni, la pace, la stabilità e la sicurezza nel nostro continente». Michel non ha dato altre indicazioni al momento ma sembra ha detto che i colloqui con i leader siano già cominciati: «Ho iniziato a consultare i 27 leader. Il tema sarà all’ordine del giorno del Consiglio europeo di giugno. E proporrò di tenere una conferenza durante o subito dopo l’estate, che riunirà i leader dell’Ue e quelli dei paesi partner interessati». Michel ha spiegato anche che questo organo politico, che sarebbe quindi allargato ad altri Paesi oltre a quelli attualmente inclusi nell’Unione europea, non sarebbe un modo per procrastinare l’ingresso di nuovi Stati all’interno dell’Ue: «È mia convinzione che dobbiamo dare a questo spazio geografico una realtà politica. E dobbiamo farlo subito. E voglio essere molto chiaro sul fatto che la Comunità geopolitica europea non intende in alcun modo sostituire l’allargamento o trovare una nuova scusa per procrastinare. Né è una garanzia che coloro che partecipano un giorno saranno membri dell’Unione europea».
La parole (simili) di Emmanuel Macron
Non è la prima volta che si parla di un soggetto politico alternativo all’Unione europea. Il 9 maggio scorso era stato Emmanuel Macron a lanciare l’idea. Il presidente francese aveva suggerito la creazione di una «Comunità politica europea» aperta a nuovi Paesi. Nei progetti del presidente, questa realtà «permetterebbe alle nazioni europee democratiche che aderiscono alla nostra base di valori di trovare un nuovo spazio per la cooperazione politica, la sicurezza, la cooperazione energetica. Farne parte non pregiudicherà la futura adesione all’Unione europea, né sarebbe chiusa a coloro che l’hanno lasciata». Un’azione del genere sarebbe anche una risposta alle richieste di adesione dell’Ucraina, citata espressamente da Macron: «Questo progetto di pace, stabilità, prosperità, aggiungerò oggi di giustizia sociale e ambizione ecologica, è un progetto che dobbiamo continuare a completare, per renderlo più democratico, più unito e sovrano. E non può non farne parte l’Ucraina. Anche al costo di trovare una nuova collocazione considerato che “il processo di adesione di Kiev potrebbe richiedere anni o addirittura decenni».
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