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Gli Usa approvano un nuovo pacchetto di aiuti per l’Ucraina da 40 miliardi di dollari – Il live blog

19 Maggio 2022 - 21:00 Redazione
guerra russia ucraina kiev
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Le notizie più importanti, mappe e approfondimenti a cura della redazione di Open

Nell’85esimo giorno della guerra in Ucraina la Russia ha dichiarato che altri 700 combattenti rifugiati nell’acciaieria Azovstal a Mariupol si sono arresi a Mosca. Ma all’interno del complesso restano altri mille soldati. L’Ucraina ha risposto di aver ordinato alla guarnigione di Mariupol di ritirarsi, ma ha rifiutato di commentare il destino dei combattenti. Intanto la Russia avrebbe utilizzato armi laser per abbattere i droni di Kiev, secondo quanto ha dichiarato il presidente Volodymyr Zelensky in un video in cui ha suggerito che le forze di Putin stiano risparmiando così sui missili. Intanto Finlandia e Svezia hanno chiesto formalmente l’adesione alla Nato.

21.00 – Azov: il vice comandante Palamar è ancora ad Azovstal

Mentre sui media filo russi è circolata la notizia che il vice comandante del Battaglione Azov fosse stato evacuato dall’acciaieria Azovstal a Mariupol, Palamar ha smentito in un video pubblicato sui suoi canali social. Da quando si trova a difendere l’impianto ha sempre tenuto aggiornamenti sui suoi canali sula situazione nell’impianto.

20.30 – Kuleba: «La Nato non ha aiutato l’Ucraina, l’Ue sì»

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha lodato l’Europa per aver aver aiutato il suo Paese, contrariamente a quanto ha fatto la Nato. «Potreste dirmi almeno una decisione consensuale presa dalla Nato negli ultimi tre mesi che possa giovare e aiutare l’Ucraina?», ha chiesto durante il telethon nazionale. Poi ha aggiunto: «È vero che i membri dell’Alleanza, individualmente o in piccoli gruppi, stanno davvero facendo un lavoro straordinario e importante, fornendo assistenza vitale. Ma la Nato come istituzione non ha fatto nulla durante questo periodo».

20.00 – Usa approva un pacchetto da 40 miliardi di dollari per l’Ucraina

Il Congresso degli Stati Uniti ha approvato un sostegno di altri 40 miliardi di dollari in aiuti militari e umanitari. L’approvazione definitiva è arrivata dal Senato, con tutti i democratici a favore e gran parte dei repubblicani. Ora passa alla firma del presidente degli Usa Joe Biden. Il presidente ucraino Zelensky ha ringraziato sul suo profilo Twitter gli Stati Uniti per l’approvazione del sostegno definendolo un «contributo significativo al ripristino della pace e della sicurezza in Ucraina, in Europa e nel mondo».

18.00 – Bombe russe su Severodonetsk, almeno 12 morti

Almeno 12 persone sono state uccise e altre 40 ferite durante i bombardamenti russi sulla città di Severodonetsk, a est dell’Ucraina. L’area è ormai quasi interamente circondata dalle forze di Mosca. A farlo sapere è stato il il governatore regionale Serguii Guidai. «I russi hanno iniziato al mattino ha bombardare il centro regionale in modo casuale con armi pesanti. I bombardamenti continuano ancora», ha detto.

17.15 – Kiev, arrestato ex presidente filorusso Yanukovych

Il tribunale di Pechersk a Kiev ha autorizzato l’arresto dell’ex presidente ucraino filorusso Viktor Yanukovych, ricercato e trovato in Russia. A renderlo noto è la procura generale ucraina in una nota ripresa dalla Cnn. Accusato di essere fuggito illegalmente in Russia nel 2014, Yanukovych avrebbe avuto l’appoggio di militari di Mosca insieme ad almeno altre 20 persone complici. Nelle scorse settimane i media ucraini avevano rivelato che l’ex presidente s sarebbe recato nella capitale bielorussa Minsk e sarebbe stato tra i principali candidati del Cremlino per la guida di un eventuale governo fantoccio da instaurare in Ucraina.

16.00 – Chiesto l’ergastolo per il soldato russo accusato di crimini di guerra

La pubblica accusa ha chiesto l’ergastolo per Vadim Shishimarin, il primo soldato russo sotto processo per crimini di guerra in un tribunale di Kiev. In aula il 21enne poche ore fa aveva ha chiesto «perdono» per i reati che egli stesso ha ammesso di aver commesso. Il soldato è accusato di omicidio premeditato e crimini di guerra, dopo che lo scorso 28 febbraio ha ucciso un civile di 62 anni nel villaggio di Shupakhivka, nella regione di Sumy, nel Nord-Est dell’Ucraina. Ieri Shishimarin si era dichiarato «pienamente colpevole».

14.00 – Mosca espelle 5 diplomatici portoghesi. Lisbona: «Scelta ingiustificata»

Il governo russo ha annunciato oggi l’espulsione di cinque diplomatici portoghesi, che dovranno lasciare il paese entro 14 giorni. Si tratta di una risposta all’atto “ostile” di Lisbona che ha dichiarato persone non grate dieci diplomatici russi, spiega il ministero degli Esteri di Mosca. Le autorità russe proseguono così con le rappresaglie contro i paesi “ostili” che hanno varato sanzioni contro Mosca ed espulso diplomatici russi per l’invasione dell’Ucraina. Ieri la Russia ha annunciato l’espulsione di 85 diplomatici europei: 34 francesi, 27 spagnoli e 24 italiani. «Il governo portoghese ripudia la decisione delle autorità russe che non hanno alcuna giustificazione a parte quella di una semplice ripicca». È quanto si legge in un comunicato diffuso dal Ministero degli Affari Esteri portoghese (MNE) dopo aver ricevuto la notizia dall’ambasciatrice a Mosca, Madalena Fischer, dell’espulsione dalla Russia di cinque diplomatici

13.45 – Ue: «Gentiloni non ha mai parlato di pagare il gas in rubli: questo violerebbe le sanzioni»

«Il Commissario Gentiloni non ha mai parlato di un secondo conto in rubli, ha detto che i contratti sono in euro o in dollari e che le aziende se pagano in rubli violano le sanzioni». Queste le parole del portavoce della Commissione Ue, Eric Mamer. «Rispettare il decreto del Cremlino non è in linea con le sanzioni» ha aggiunto Mamer che ha auspicato un azione di controllo da parte dei 27 paese dell’Ue: «È compito dei paesi membri attuare le sanzioni e vigilare sulla loro applicazione».

13.30 – Nato, il nuovo niet di Erdogan sull’adesione di Svezia e Finlandia

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan si è nuovamente detto «deciso» a opporsi alla domanda di adesione alla Nato di Finlandia e Svezia qualificando la seconda come «nido di terroristi». «Siamo risoluti a mantenere la nostra posizione, abbiamo informato i nostri amici che diremo di no alla Finlandia e alla Svezia che vogliono unirsi alla Nato e manterremo questa parola» ha detto Erdogan parlando in occasione della Giornata della Gioventù. «Questa Svezia e questa Finlandia sono i paesi che ospitano i terroristi del Pkk e dell’Ypg» ha ribadito. 

13.10 – Il Cremlino: «Il futuro dei territori occupati lo decideranno i residenti»

«Il futuro dei territori ucraini controllati dalle forze russe sarà deciso solo in base alla volontà dei residenti locali». Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall’agenzia russa Interfax. Peskov ha poi aggiunto che la Russia «difenderà i suoi beni congelati all’estero e si batterà contro i tentativi di rubarli».

12.30 – Kiev: «28.500 soldati russi uccisi dall’inizio della guerra»

Sono almeno 28.500 i soldati russi uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione. Lo rende noto l’esercito di Kiev. Nel suo aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca, l’esercito indica che dopo 85 giorni di conflitto si registrano anche 203 caccia, 167 elicotteri e 455 droni abbattuti.

12.00 – Il Parlamento Ue approva la sospensione dei dazi commerciali per Kiev

Via libera dal Parlamento europeo alla sospensione, per un anno, dei dazi doganali sulle importazioni di prodotti ucraini. Il testo legislativo, approvato in assemblea plenaria con 515 voti favorevoli, 32 contrari e 11 astensioni, prevede la completa rimozione dei dazi all’importazione di prodotti industriali, dei dazi doganali di prodotti ortofrutticoli, nonché dei dazi anti-dumping e le misure di salvaguardia sulle importazioni di acciaio. Stando al testo, con tale mossa il Parlamento vuole «dare una risposta all’impatto della guerra russa contro l’Ucraina che sta ostacolando la capacità commerciale del Paese». 

12.10 – Von der Leyen sente Zelensky: «Presto nuovi aiuti ricostruzione»

Colloquio telefonico tra la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «Abbiamo discusso punto per punto il piano dell’Ue per la ripresa e la ricostruzione in Ucraina presentato ieri dalla Commissione europea – scrive von der Leyen in un tweet -. A breve verrà versato un nuovo pagamento di assistenza macrofinanziaria. Continuiamo a stare saldamente al fianco dell’Ucraina».

11.30 – Mosca: «Russia pronta a riprendere colloqui con Ucraina»

«La Russia è pronta a riprendere i colloqui con L’Ucraina quando Kiev si dichiarerà pronta a farlo». Sono le parole del vice ministro degli Esteri russo Andrei Rudenko, secondo quanto riporta l’agenzia russa Interfax.

10.30 – Media russi: «Il vice capo del battaglione Azov ha lasciato Azovstal»

Il vice comandante e portavoce del reggimento Azov, Svjatoslav Palamar (Kalina), avrebbe lasciato l’acciaieria Azovstal ieri sera. È quanto di legge nei canali Telegram filo-govenativi russi, riportando le parole di un reporter inviato al fronte, Dmitry Steshin, sottolineando però che non ci sono altre conferme.

10.00 – Mosca: «Metà degli importatori di gas russo aprono conti in rubli»

«Circa la metà delle 54 società straniere che hanno contratti con Gazprom per l’acquisto di gas russo hanno aperto conti bancari in rubli, nella prospettiva dunque di accettare il nuovo sistema di pagamenti chiesto da Mosca». Lo ha detto il vice premier russo ed ex ministro dell’Energia, Alexander Novak.

8.30 – Kiev: bombardamenti a Sumy

Le forze di Mosca hanno continuato a bombardare ieri sera la regione ucraina di Sumy (est) lungo il suo intero confine con la Russia: lo ha reso noto su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale, Dmytro Zhyvytskyi, secondo quanto riporta la Ukrainska Pravda. «I nemici russi sembrano impazziti. I bombardamenti sono continuati lungo l’intero confine della regione di Sumy», ha scritto Zhyvytskyi, spiegando che gli attacchi con pezzi di artiglieria pesante provenivano dal territorio russo. Per il momento non si segnalano vittime.

7.25 – Un civile ucciso in Russia per un attacco di Kiev

Un civile è rimasto ucciso in un “attacco nemico” sferrato all’alba contro il villaggio russo di Tyotkino, vicino al confine con l’Ucraina. Lo ha annunciato il governatore russo della regione colpita, Roman Starovoit, precisando che nei bombardamenti sono stati colpiti diversi edifici, tra cui una fabbrica di alcolici. «Un altro attacco nemico a Tyotkino, avvenuto all’alba, purtroppo si è concluso in tragedia», ha scritto su Telegram pubblicando alcune immagini che mostrano edifici danneggiati.

5.00 – La Russia arruola studenti

La Russia vuole arruolare anche gli studenti dei territori occupati della regione di Donetsk (est) nella guerra in Ucraina: lo ha reso noto su Facebook lo Stato Maggiore Generale delle Forze Armate di Kiev, secondo quanto riporta l’agenzia Unian. A causa della mancanza di uomini nei territori temporaneamente occupati della regione di Donetsk, il comando militare russo «prevede di coinvolgere nei combattimenti gli studenti degli istituti di istruzione superiore», spiegano nel messaggio i vertici militari ucraini.

2.00 – Gli Usa: no ai lanciarazzi all’Ucraina

Il presidente Joe Biden ha detto no all’Ucraina sui lanciarazzi a lunga gittata. E questo perché gli Stati Uniti temono che possano essere usati per lanciare attacchi in territorio russo, espandendo e prolungando il conflitto in Ucraina. A parlarne è Politico che cita tre funzionari dell’amministrazione che lavorano all’invio di armi a Kiev. Per contrastare l’artiglieria pesante russa nel Donbass, Kiev in particolare chiede da tempo la fornitura di lanciarazzi multipli Mlrs, il sistema più pesante, complesso e potente sviluppato in tale categoria d’armamenti dall’industria occidentale. Ma la Casa Bianca non cede e i dirigenti ucraini sarebbero sempre più frustrati. «C’è stato un momento favorevole (a questo tipo di forniture, ndr) a Ramstein ma sembra essersi raffreddato», ha confidato un assistente parlamentare a conoscenza della discussione presa da alleati e partner occidentali in Germania.

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