Luigi Di Maio e il piano in quattro tappe per la pace tra Ucraina e Russia
Un piano del governo italiano per la pace tra Ucraina e Russia. Formato da quattro tappe: cessate il fuoco e smantellamento della linea del fronte, neutralità e ingresso nella Ue per Kiev, risoluzione delle controversie su Donbass e Crimea, un accordo multilaterale per la sicurezza in Europa. Lo ha presentato ieri a New York il ministro degli Esteri Luigi Di Maio durante un colloquio con il segretario dell’Onu Antonio Guterres e alcuni contenuti della bozza, spiega oggi Repubblica in un articolo a firma di Tommaso Ciriaco, sono stati anticipati agli sherpa del G7. «Se è vero che la guerra è il fallimento della diplomazia – ha spiegato durante i lavori preparatori il responsabile della Farnesina ai tecnici – è anche vero che è la diplomazia a poter mettere fine alle guerre. Tutte prima o poi finiscono e bisogna farsi trovare pronti con dei piani per il dopo-guerra».
Il cessate-il-fuoco e Kiev nella Ue
Il piano prevede il cessate-il-fuoco e lo smantellamento della linea del fronte con la supervisione dell’Onu per favorire una cessazione definitiva delle ostilità. Il secondo punto della road map è l’entrata dell’Ucraina nell’Unione Europea e la sua neutralità dal punto di vista militare (e quindi niente adesione alla Nato). Sarebbe una adesione rapida vista la situazione eccezionale ma con impegni e clausole a parte per Kiev. C’è poi bisogno di un accordo bilaterale tra Ucraina e Russia che concluda le dispute sui territori contesi del Donbass e della Crimea. Secondo il quotidiano nel patto vanno risolte le controversie sui confini internazionalmente riconosciuti, il nodo della sovranità, del controllo del territorio, le disposizioni legislative e costituzionali di queste aree, le misure politiche di autogoverno.
E vanno ulteriormente regolati i diritti linguistici e culturali, la libera circolazione, la conservazione del patrimonio storico. Le aree contese avrebbero un’autonomia totale con una gestione autonoma della sicurezza, mentre la sovranità sul territorio rimarrebbe a Kiev. Infine, è necessario un nuovo accordo multilaterale su pace e sicurezza in Europa. Con il disarmo e il controllo degli armamenti, la prevenzione dei conflitti e le misure di rafforzamento della fiducia. A cui seguirebbe il ritiro delle truppe russe dai territori occupati in Ucraina. Riportandole allo status precedente al 24 febbraio 2022, data dell’invasione.
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