Azovstal, il Cremlino: «L’acciaieria totalmente nostra. 2.439 soldati ucraini si sono arresi»
«L’acciaieria Azovstal di Mariupol’ è totalmente sotto il controllo delle forze armate russe dopo che un totale di 2.439 combattenti ucraini si sono arresi e hanno lasciato l’acciaieria. L’ultimo gruppo di 531 militanti si è arreso oggi». Sono le parole del portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenko, citato dall’agenzia russa Tass. Konashenko ha dichiarato «Il ministro russo della Difesa russo, Sergei Shoigu, ha comunicato la fine dell’operazione» e «la completa liberazione dell’acciaieria Azovstal dai militanti ucraini» al presidente russo Vladimir Putin. Le dichiarazioni del ministro Shoigu fanno seguito alla notizia riportata dalla tv di Stato russa Pervyj kanal, secondo cui il maggiore Serhiy Volyna, comandante della 36esima brigata dei marines dell’esercito ucraino, sarebbe uscito dall’acciaieria Azovstal, cedendo le proprie armi ai russi. Al momento la notizia non trova conferme ufficiali né da Kiev, né da Mosca. Nei giorni scorsi, i media russi avevano annunciato la resa del vicecomandante del battaglione Azov, Sviatoslav Kalina Palamar, che successivamente ha smentito la notizia pubblicando un video dall’interno dell’acciaieria. Nelle scorse ore, Denys Prokopenko, il comandante del battaglione Azov, in un video aveva dato l’ordine di cessare i combattimenti ai soldati ancora presenti nell’acciaieria di Mariupol: «Il comando militare superiore ha dato l’ordine di salvare la vita dei soldati della nostra guarnigione e di smettere di difendere la città».
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