Berlusconi corregge il tiro sulle armi in Ucraina: «Doveroso inviarle». Prima l’attacco: «Facciamolo ma non diciamolo»
Deve correggere il tiro Silvio Berlusconi, dopo le ultime dichiarazioni da Napoli sull’invio delle armi italiane all’Ucraina che secondo l’ex premier rendono l’Italia «cobelligeranti e quindi in guerra» e che se proprio devono essere inviate: «non andrebbero pubblicizzate». In una nota dello stesso leader di Forza Italia viene ribadito che la sua posizione «non è cambiata ed è perfettamente in linea con quella del Ppe, dell’Europa e dell’Alleanza atlantica. Nessuno in Occidente, neppure gli stessi ucraini, ha immaginato che la guerra per difendere l’Ucraina dovesse diventare una guerra di aggressione alla Russia. In questo quadro – prosegue la nota – l’invio di armi come strumento difensivo a Kiev è doveroso, l’enfasi propagandistica come ogni atteggiamento provocatorio non fa altro che allontanare la conclusione di questo conflitto. Occorrono equilibrio e fermezza e riservatezza: solo così si potrà ottenere dai russi una soluzione diplomatica accettabile». Sul rapporto con Vladimir Putin, Berlusconi ha poi insistito: «Non è pensabile immaginare un nuovo equilibrio in Europa orientale senza o contro Mosca, come non è pensabile che tale equilibrio si basi sul fatto compiuto, sulla conquista militare, sulla occupazione di paesi liberi e sovrani che hanno tutto il diritto di tutelare la loro libertà con ogni mezzo necessario.Questa è la linea di Forza Italia e del governo italiano e di tutti i governi responsabili d’Europa e dell’Alleanza atlantica».
L’ultimo attacco di Berlusconi
Dopo un pranzo in un ristorante di Napoli, Berlusconi era tornato a criticare la decisione dell’Italia di inviare armi all’Ucraina contro la Russia, con un invito all’Europa perché faccia pressione su Kiev affinché accetti anche le condizioni di Vladimir Putin. Da Napoli dove parteciperà alla prossima convention di Forza Italia, Berlusconi aveva ribadito le dichiarazioni di pochi giorni fa secondo cui «inviare armi significa essere cobelligeranti, siamo anche noi in guerra». Secondo Berlusconi, se proprio è inevitabile inviare armi a Kiev: «sarebbe meglio non farne tanta pubblicità». L’obiettivo per il leader di Forza Italia dovrebbe essere quello di «arrivare al più presto possibile a una pace, altrimenti vanno avanti le devastazioni e le stragi». E l’unica via perché si arrivi al cessate il fuoco è, secondo l’ex premier: «che l’Europa si debba mettere tutta unita a fare una proposta di pace a Putin e agli ucraini, cercando di far accogliere agli ucraini le domande di Putin».
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