La Commissione Ue in pressing sull’Italia su riforme e Pnrr, Salvini: «Ci governiamo da soli: pensino a pace e lavoro»
Con le raccomandazioni della Commissione Ue al governo italiano in arrivo domani, anticipate oggi da Repubblica, sale la pressione sui partiti di maggioranza ancora divisi sui temi di fisco e concorrenza e tutte quelle riforme concordate con Bruxelles per avanzare con il Pnrr. Un piano «essenziale» per l’Italia, che deve «limitare la crescita della spesa corrente» per una «riduzione credibile e graduale del debito» oltre che «espandere gli investimenti pubblici per la transizione verde e digitale» ma anche, sul fisco, rivedere «le aliquote marginali e allineando i valori catastali ai valori di mercato». Un richiamo che arriva dopo la strigliata del premier Mario Draghi alla maggioranza di governo e che oggi ha scatenato la reazione del leader della Lega Matteo Salvini, di nuovo allo scontro con i vertici europei: «Un richiamo all’Italia dall’Ue? Ci governiamo da soli – ha detto Salvini – Siamo in grado di governarci da soli. Io penso e spero che in tempi di pandemia e di guerra l’Unione europea si occupi di pace e di lavoro, senza dare pagelline o fare richiamini burocratici».
A proposito proprio della riforma del catasto, il leader della Lega ha commentato: «Se l’Ue ci impone di aumentare la tassa sulla casa si attacca. La casa per gli italiani è sacra. Tassata, supertassata e non c’è bisogno di una nuova imposizione fiscale sulla casa. Ascoltare è lecito, rispondere è cortesia. Se la richiesta della Ue è massacrare i lavoratori, le imprese e i risparmiatori italiani la risposta sarà no. Se qualcuno a Bruxelles ritiene che dovremmo tornare a tassare anche la prima casa rimarrà deluso». A proposito del Pnrr, Salvini ha ribadito che «non abbiamo bisogno della consulenza altrui. Saremo in grado di spendere e di investire bene i soldi prestati, perché ricordo in gran maggioranza non sono soldi regalati ma prestati. Ricordo all’Unione europea che negli ultimi anni gli italiani hanno versato nelle casse dell’Ue 100 miliardi di euro in più rispetto a quelli che sono tornati indietro. Ogni consiglio è utile ma poi siamo in grado di decidere da soli».
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