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Mosca sblocca il porto di Mariupol, via libera al «corridoio umanitario»: ma solo per le navi straniere

Il varco concesso dal Cremlino per il momento non consentirà alle navi cargo ucraine cariche di grano di salpare, mentre aumentano le pressioni internazionali su Mosca per sventare una possibile crisi alimentare mondiale

Le navi straniere bloccate a Mariupol potranno lasciare il porto, dopo che la Russia ha deciso di aprire un «corridoio umanitario» a partire da domani 25 maggio alle 8. Secondo le indicazioni del ministero della Difesa russo, citato dall’agenzia Interfax, lo spazio concesso dai russi verso il mar Nero sarà lungo 115 miglia e largo 2. Il capo del Centro di controllo della Difesa russa, Mikhail Mizintsev ha poi spiegato che al momento ci sarebbero: «70 navi di 16 Paesi restano bloccate in sei porti: Cherson, Mykolaiv, Chornomorsk, Ochakiv, Odessa e Yuzhne».

La crisi del grano

Il corridoio russo arriva nel giorno in cui la comunità internazionale ha aumentato le pressioni su Mosca per sbloccare i porti ucraini imposto dai russi che sta aggravando in particolare il fronte delle forniture di grano dall’Ucraina ai Paesi in Africa, Medio Oriente e Asia. Sempre oggi la Russia è stata accusata di rubare sistematicamente le scorte di grano ucraino, dopo che il New York Times ha diffuso una serie di immagini satellitari che mostrano due navi battenti bandiera russa nel porto di Sebastopoli, in Crimea, mentre vengono rifornite di grano. Accuse rilanciate anche dalla Commissione europea, che ha confermato di avere «prove di furti e distruzioni» da parte dell’esercito russo in Ucraina.

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