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Ucraina, il Cremlino frena sul piano di pace italiano: «Non l’abbiamo ancora ricevuto». Medvedev: «È basato su fake news»

24 Maggio 2022 - 13:04 Redazione
Il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo: «Il Donbass non tornerà mai a Kiev. La proposta di Roma? Così si rischia una guerra a tutti gli effetti»

L’ex presidente russo Dmitry Medvedev boccia il piano di pace italiano, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov precisa che Mosca non ha l’ha ancora ricevuto formalmente. In Russia tengono banco le proposte messe a punto da Roma per la soluzione della guerra in Ucraina. Medvedev, vice presidente del Consiglio di sicurezza russo, attraverso il suo canale Telegram ha detto: «C’è la sensazione che [il piano italiano] sia stato preparato non da diplomatici ma da politologi locali, che hanno letto dei giornali provinciali e operano soltanto sulla base delle fake news ucraine. Se si devono proporre iniziative di pace, allora dovrebbero basarsi su un approccio reale che deve rispecchiare lo stato delle cose».

Cosa prevede il piano di pace italiano

La proposta italiana sarebbe articolata in quattro tappe sotto la supervisione di un Gruppo internazionale di Facilitazione (Gif): il cessate il fuoco, la possibile neutralità dell’Ucraina, un nuovo patto di sicurezza europea e internazionale, e le questioni territoriali, in particolare quelle che riguardano Donbass e Crimea. Su quest’ultimo punto, Medvedev ha detto che «l’idea di una completa autonomia della Crimea come parte dell’Ucraina sarebbe una minaccia alla sua integrità territoriale e un pretesto per iniziare una guerra vera e propria». Sulle autoproclamate repubbliche del Donbass, invece, Medvedev ha detto: «Non tornerà mai più all’Ucraina».

La reazione di Kiev

Ieri Kiev, attraverso la vice ministra degli Esteri Emine Dzhaparova, in visita a Roma, aveva messo in chiaro che «qualsiasi piano di pace che non preveda la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina non è un piano sostenibile». Il piano italiano sarebbe stato illustrato dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio al segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, ma non inviato direttamente a Mosca, secondo quanto si apprende. «Non abbiamo ancora visto [le proposte di Roma] e speriamo di riceverle attraverso i canali diplomatici e di poterle esaminare», ha commentato Peskov. Ieri, il vice ministro degli Esteri russo aveva detto che erano in corso valutazioni sul piano italiano.

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