Toti (Liguria): «Dopo le elezioni ci vuole un governo con spirito draghiano»
Dopo le elezioni ci vuole un governo con spirito draghiano. Lo dice il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. «Sono preoccupato perché vedo i partiti totalmente indifferenti al tema della governabilità e quindi della legge elettorale. Capisco che l’argomento non appassioni il grande pubblico ma chi fa politica dovrebbe porsi qualche domanda». Per Toti il problema non è la legge elettorale: «Io sono laico: si può andare al bipartitismo con le primarie all’americana o si può andare al proporzionale. Ragioniamone, ma il fatto che questa legge elettorale non abbia funzionato è sotto gli occhi di tutti. Se resta questa legge elettorale succederà una cosa molto semplice: che dopo le elezioni le coalizioni in Parlamento, come è accaduto in questa legislatura, si sparpaglieranno e cercheranno equilibri diversi», sostiene il fondatore di ‘Italia al centro’.
«Io penso che le basi della governabilità andrebbero poste da oggi. È ovvio che in democrazia nessuno può dire ‘governi di nuovo Draghi‘ – afferma Toti -, non si può andare alle elezioni con un premier già prenominato, ma una base comune per il Paese io credo che i partiti dovrebbero trovarla già ora». E ancora: «Veniamo da due anni di pandemia, c’è la guerra con tutto quello che comporta, bisognerebbe abbassare i toni della campagna elettorale, trovare degli elementi comuni di sistema e magari costruire i presupposti di un’alleanza larga anche nella prossima legislatura, perché dobbiamo ultimare ancora il Pnrr e non sappiamo quanto continuerà la guerra. Ci vorrebbe un atto di responsabilità, uno spirito ‘draghiano‘. Se non Draghi, che almeno il suo spirito sia pervasivo. I partiti dovrebbero rimboccarsi le maniche e riassumere una cultura di governo nel loro Dna».
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