È morto Ciriaco De Mita, l’ex presidente del Consiglio e segretario della Dc aveva 94 anni
L’ex presidente del Consiglio e segretario della Dc, Ciriaco De Mita, è morto a 94 anni nella casa di cura Villa dei Pini di Avellino dove era ricoverato. A farlo sapere è stato Walter Vigilante, il vice sindaco di Nusco, in provincia di Avellino, dove De Mita era nato e dove ricopriva la carica di primo cittadino dal 2014. Lo scorso febbraio l’ex premier era stato sottoposto a un intervento chirurgico per la frattura di un femore dopo una brutta caduta in casa. Nella clinica dove è avvenuto il decesso De Mita stava seguendo un percorso di riabilitazione.
L’ascesa politica e il doppio incarico
Nato in quel paesino di montagna dell’alta Irpinia, Nusco, di cui divenne sindaco dal 2014 a oggi, Ciriaco De Mita si trasferì a Milano dopo il liceo per iniziare gli studi all’università Cattolica. Figlio di un sarto e di una casalinga, cominciò la sua carriera politica nel 1963 quando per la prima volta venne eletto alla Camera rimanendoci per trent’anni di fila. Nel 1969 divenne vicesegretario della Dc, quattro anni dopo per la prima volta ministro, all’Industria. Gli anni ottanta per De Mita rappresentarono l’apice del suo potere politico: nel 1988 divenne Presidente del Consiglio di un governo formato dalla coalizione del pentapartito. Allo stesso tempo ricopriva la carica di segretario della Democrazia Cristiana. Per questo fu soprannominato “l’uomo del doppio incarico”, rimanendo capo del partito per sette anni dal 1982 e presidente del Consiglio fino al 1989. Tra i principali esponenti della cosiddetta Prima Repubblica, mirò fin dai suoi primi anni di incarico come segretario della Dc a formare una nuova classe di politici da Sergio Mattarella a Giovanni Goria.
«Un grande della Repubblica»
«Ci ha lasciato un grande della Repubblica. Un’intelligenza unica, un leader carismatico, un maestro di politica per intere generazioni, giovane fino all’ultimo giorno». Così il ministro della Cultura Dario Franceschini ha ricordato l’ex premier. «Oggi un enorme dolore per tutti noi che gli abbiamo voluto bene».
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