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Zelensky agli alleati occidentali su sanzioni e armi in stallo: «Finitela di giocare con la Russia» – Il video

Nel Donbass è in corso un «genocidio», ha insistito il presidente ucraino nell'anniversario dell'attacco all'aeroporto di Donetsk nel 2014

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky torna ad attaccare i Paesi occidentali e quella che considera un immobilismo quasi complice nei confronti della Russia. In particolare da parte dell’Unione europea che da settimane, spiega, non riesce a concordare un pacchetto di sei sanzioni contro la Russia. Nel suo discorso a tarda sera di ieri, 26 maggio, Zelensky ha ricordato l’attacco all’aeroporto di Donetsk, avvenuto esattamente otto anni fa: «quel giorno nessuno poteva prevedere come si sarebbero sviluppati gli eventi nel Donbass in questi anni. E poi in tutta l’Ucraina dopo un’invasione su vasta scala». Oggi nel Donbass sotto assedio dell’esercito russo, le truppe di Mosca stanno compiendo un «genocidio», con «deportazioni» e «l’uccisione di massa dei civili».

Otto anni di guerra

L’attacco dell’aeroporto di Donetsk del 2014, spiega Zelensky, permette oggi di dire con certezze due cose: «Primo. L’Ucraina sarà sempre uno stato indipendente e non sarà distrutta. L’unica domanda è quale prezzo dovrà pagare il nostro popolo per la propria libertà, e la Russia, per questa guerra insensata contro di noi. E secondo. Gli sviluppi catastrofici avrebbero potuto essere fermati se il mondo avesse trattato la situazione in Ucraina come propria. Se i forti del mondo non avessero giocato con la Russia, ma avessero davvero insistito per porre fine alla guerra».

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