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Aumentano le reinfezioni, colpite di più le donne nella scuola: ma non crescono i «casi severi» – Il report Iss esteso

28 Maggio 2022 - 11:16 Redazione
Secondo l'analisi sul monitoraggio settimanale dell'andamento pandemico, la variante Omicron risulta ormai virtualmente l’unica del SARSCoV-2 circolante in Italia

La percentuale di reinfezioni sul totale dei casi Covid segnalati in Italia risulta leggermente in aumento (+0,5%) nell’ultima settimana rispetto a quella precedente: è quanto emerge dal report esteso dell’Istituto superiore di sanità sull’andamento della pandemia del Coronavirus nel nostro Paese, che vede il dato salire dal 6% al 6,5%. A rischio reinfezione sono soprattutto i soggetti con prima diagnosi di COVID-19 notificata da oltre 210 giorni, i soggetti non vaccinati o vaccinati con almeno una dose da oltre 120 giorni, più le donne rispetto agli uomini, in particolare per la prevalenza femminile tra gli insegnanti, riportano gli esperti dell’Iss, che operano in un settore «intensamente monitorato». Colpiti dalle reinfezioni poi gli under 50 e gli operatori sanitari. Nonostante il numero sostenuto di reinfezioni, l’Iss conferma che il dato «non è associato a un aumento dei casi severi».

Calano ospedalizzazioni e decessi

I dati ci dicono che nell’ultima settimana sono diminuiti sia i casi segnalati che il numero di ospedalizzazioni e decessi, mentre i ricoveri in terapia intensiva si sono mantenuti stabili. Dall’ultima indagine rapida sulla prevalenza e distribuzione delle varianti di SARS-CoV2 di interesse per la sanità pubblica in Italia (3 maggio 2022), condotta dall’Iss e dal Ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler emerge inoltre che la variante Omicron risulta ormai virtualmente l’unica variante di SARSCoV-2 circolante nel nostro Paese. Quest’ultimo risultato è in linea con quanto riportato in altri Paesi europei e non.

In aumento l’età mediana dei contagiati

Dall’inizio dell’epidemia alle ore 12 del 25 maggio 2022 sono stati diagnosticati e riportati al sistema di sorveglianza integrata COVID-19 17.429.530 casi, di cui 163.693 deceduti. 299 persone tra loro sono morte tra il 9 e il 22 maggio, il virus è stato loro diagnosticato nello stesso lasso di tempo. L’età mediana alla diagnosi dei soggetti segnalati in quei 14 giorni è di 46 anni, decisamente più elevata rispetto al mese di febbraio 2022 in cui il valore era 37 anni. Anche l’età mediana al ricovero e all’ingresso terapia intensiva evidenziano un incremento dall’inizio dell’anno, passando rispettivamente da 71 a 75 e da 68 a 71.

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