Bullismo, ragazzi insultati perché malati o obesi. La denuncia del medico: «A una di loro hanno tirato un uovo in testa»
Un ragazzo di 15 anni è stato continuamente deriso e bullizzato dai suoi compagni di scuola perché soffre di una malattia dei reni. A far emergere l’ennesima vicenda di bullismo, come riporta Il Gazzettino, non è stato però l’intervento della scuola, informata dei fatti dal genitore del ragazzo, ma il primario di pediatria dell’ospedale di Pordenone Roberto Dall’Amico, che ha in cura il giovane da quando aveva cinque mesi. Con un post su Facebook, il medico ha raccontato la storia di Francesco (nome di fantasia), che soffre di una disfunzione renale fin dalla nascita e presto riceverà in dono dal padre un rene. Il medico su Facebook ha segnalato il caso anche di una coetanea di Francesco, Gaia (sempre un nome di fantasia), che qualche giorno fa è stata aggredita da un gruppo di ragazzi che le avrebbe spaccato un uovo in testa perché obesa.
La storia
Francesco frequenta la seconda superiore e conduce una vita piuttosto normale, anche se deve avere qualche accortezza in più dei suoi coetanei nell’alimentazione e nell’attività fisica. Abitudini che alcuni suoi compagni di classe hanno notato e hanno deciso di prendere di mira. Su WhatsApp, come mostra lo stesso post di Dall’Amico, alcuni ragazzi hanno iniziato a scrivere nei confronti di Francesco messaggi di testo e vocali sempre più crudeli: «Sei un handicappato che non riesce neppure a pisciare», «Non ho nessuna pietà per te, mi stai sui co…», «Chi se ne sbatte di come stai», fino a «Disabile con il cancro, non me ne frega un c…». Parole d’odio che hanno spinto Francesco a non andare più a scuola e a parlare della situazione con i genitori, che hanno denunciato tutto alla scuola. La reazione dell’istituto sarebbe stata molto blanda: invece di prendere provvedimenti nei confronti dei bulli responsabili, la direzione della scuola avrebbe preferito minimizzare per tutelare il buon nome dell’istituto.
La reazione del medico
«È una storia incredibile, perché questi bulli non hanno ricevuto nessuna punizione. Si sono permessi di colpire un loro coetaneo, malato e indifeso più degli altri, con insulti vigliacchi. Sono solo degli stupidi e mi trattengo dal dire altro di ben più pesante – ha detto Dall’Amico – Sono convinto che nella vita questi bulli non riusciranno a fare nulla di buono». Poi ha concluso: «Credo che sia giusto andare sino in fondo, perché non è possibile tollerare situazioni del genere, così come è incredibile che la scuola abbia preferito tutelare il buon nome dell’istituto cercando quindi di minimizzare e nascondendo la polvere sotto il tappeto, piuttosto che intervenire e punire i responsabili per quanto fatto. Sarebbe stato un bell’esempio per tutti».
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