Giovani, guerra e rincari: la crisi invisibile delle nuove generazioni – La videoinchiesta
«Se le cose dovessero continuare così, non avremo mai un piede nel futuro, ma saremo sempre in quel presente che sa troppo di passato». Sono le parole di una delle tante giovani studentesse e lavoratrici che hanno raccontato a Open le difficoltà arrivate con le conseguenze della guerra in Ucraina. L’invasione russa, iniziata lo scorso 24 febbraio, ha avuto ripercussioni economiche globali, con rincari che hanno coinvolto cereali e alimentari, gas, carburanti e tutta la catena di approvvigionamento. A causa delle sanzioni contro Mosca e del blocco dei trasporti, anche marittimi, il prezzo di più prodotti sul mercato internazionale è salito alle stelle.
Cosa dicono i dati
Secondo le ultime rilevazioni di Codacons, nel mese di maggio di quest’anno la benzina è aumentata del 13 per cento e il gasolio del 23,1 per cento. Il costo dei gelati è aumentato del 9,5 per cento rispetto al prezzo dello stesso mese dello scorso anno, mentre quello della birra del 3,5 per cento. Il prezzo di frutta e verdura ha subito rispettivamente un aumento del 7,8 per cento e dell’12 per cento. I rincari ci sono stati anche sul fronte dei trasporti: il costo dei voli internazionali ha subito un balzo del 79,8 per cento e quello dei nazionali del 15,2 per cento. Anche semplicemente avere un tetto sotto la testa è diventato più caro.
Secondo i dati che MutuiAmo, ha comunicato a Open, l’età media di accensione di un mutuo in Italia è 38 anni. Questo vuol dire i più giovani – proporzionalmente – vivono in affitto di più delle generazioni precedenti. E vivere in affitto è diventato molto più caro nell’ultimo anno. Per un appartamento si spendono in media 384 euro in più rispetto all’anno scorso. A questo si aggiungono le bollette, che sono schizzate alle stelle a causa del rincaro degli idrocarburi esasperato dalla guerra in Ucraina. Gas ed elettricità sono aumentati – rispettivamente – del 73 e dell’83 per cento, rispetto al secondo trimestre del 2021.
Giovani penalizzati, un problema strutturale
«È vero, i giovani sono stati colpiti dallo shock dei prezzi, ma non tanto a causa dei rincari in sé dovuti alla guerra», spiega Luisa Pomarici, esperta in economia sociale e socia di Tortuga, un think tank di studenti, ricercatori e giovani professionisti di economia e scienze sociali. I giovani sono stati colpiti da questa crisi soprattutto a causa dei «problemi strutturali» che riguardano le nuove generazioni e che «emergono ad ogni situazione critica», commenta Pomarici.
I rincari infatti hanno pesato maggiormente sulla popolazione più giovane, la quale mediamente conta redditi più bassi rispetto alle generazioni precedenti. Inevitabilmente, la congiuntura economica negativa finisce così per ‘tagliare le gambe’ a coloro che desiderano muovere i primi passi verso una propria indipendenza. Dalla rinuncia dei momenti di socialità dovuti alla necessità di ridurre il consumo di cibo e bevande in bar e ristoranti al veder tramontare i propri sogni professionali, la generazione degli under 30 si ritrova così in trappola. Ancora una volta.
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