I media ucraini: «Putin vuole occupare il Donbass entro il primo luglio» – Il live blog
Nel 97esimo giorno della guerra in Ucraina l’Unione Europea ha raggiunto un accordo sull’embargo parziale del petrolio russo: Bruxelles si appresta così a varare il sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca. Intanto le forze ucraine e russe si sono scontrate alla periferia di Sevierdonetsk, l’ultima città ancora detenuta da Kiev nella provincia di Lugansk. Un terzo della cittadina è ormai sotto il controllo di Mosca, mentre il ministro degli Esteri Kuleba accusa la Germania e altri paesi di rallentare l’invio di armi a Kiev. Un’autobomba è esplosa lunedì a Melitopol, controllata dalla Russia, ferendo diverse persone in quello che il comitato investigativo russo e un funzionario ucraino hanno detto potrebbe essere stato un atto di terrorismo da parte di ucraini ostili a Mosca.
15.39 – Sanzioni, Abramovich fa causa al Consiglio Ue
L’oligarca russo Roman Abramovich ha intentato una causa presso la Corte europea della Giustizia di Lussemburgo contro il Consiglio Ue. La causa è stata registrata dal tribunale lo scorso 25 maggio. Il motivo risiede nelle sanzioni che l’Unione ha deciso di applicare contro i magnati di Mosca in seguito all’invasione russa in Ucraina. La notizia è riportata oggi dai media russi. Non è il primo uomo d’affari a intentare causa presso la corte europea: prima di lui, c’erano stati Mikhail Fridman e Petr Aven.
15.00 – Aja, indagini sui crimini di guerra di Mosca: «Circa 200-300 ogni giorno»
Oggi ha avuto luogo un incontro all’Aja, in Olanda, tra i rappresentanti di un gruppo di nazioni che indagano sui crimini di guerra russi commessi nel corso dell’invasione dell’Ucraina. Erano presenti, tra gli altri, anche il procuratore della Corte penale internazionale (Cpi) Karim Khan e la procuratrice generale dell’Ucraina, Iryna Venediktova. Hanno annunciato i lavori in corso per aprire un ufficio della Corte penale internazionale a Kiev. Venediktova ha poi aggiunto che è iniziato l’iter processuale nei confronti di 80 sospetti criminali di guerra, mentre i sospettati totali sarebbero oltre 600: «Tra loro ci sono personalità delle alte sfere militari, politici e agenti di propaganda della Russia», ha aggiunto. A detta di Venediktova, «circa 200-300 crimini di guerra vengono compiuti ogni giorno» in Ucraina. Secondo Karim Khan, l’enorme dimostrazione di cooperazione giudiziaria odierna sui crimini di guerra commessi negli ultimi mesi rappresenta un evento «memorabile»: «Questo è il modo in cui renderemo giustizia» all’Ucraina, ha concluso.
14.00 – Kiev, in costruzione la prima linea di difesa
La prima linea di difesa di Kiev è in fase di costruzione: l’area, utile a fronteggiare un eventuale nuovo attacco da parte dell’esercito nemico, sta venendo realizzata a grande distanza dalla capitale Ucraina per impedire l’uso di unità di artiglieria da parte delle truppe di Mosca. Lo avrebbe annunciato l’amministrazione militare di Kiev su Telegram, secondo quanto riporta riporta Unian. Ieri Mykola Zhirnov, a capo dell’amministrazione militare di Kiev, aveva dichiarato che non c’erano allarmi impellenti riguardo il posizionamento di truppe russe a nord del confine ucraino per una nuova offensiva sulla capitale. Ciononostante, aveva sottolineato, la minaccia rimane.
13.00 – Media ucraini: «Occupazione del Donbass entro il 1° luglio»
Il presidente russo Vladimir Putin ha dato l’ordine di occupare l’intera regione di Lugansk e Donetsk entro il primo luglio. Lo riporta Channel 24, citando fonti dei servizi segreti ucraini, riferisce Unian.
11.40 – Due militari russi condannati a 11 anni di carcere
Il tribunale ucraino ha condannato due soldati russi a 11 anni e mezzo di carcere per aver per aver colpito con missili multipli due villaggi nella regione nordorientale di Kharkiv. È la seconda sentenza di Kiev per crimini di guerra dall’inizio dell’invasione russa, dopo il 21enne condannato per l’omicidio di un civile disarmato a Chupakhivka, nella regione di Sumy, nel Nord-Est dell’Ucraina. Alexander Bobykin e Alexander Ivanov sono stati dichiarati colpevoli di «violazione delle leggi e delle consuetudini di guerra» al termine di un processo iniziato a metà maggio nella città di Poltava. Secondo quanto riportato dall’agenzia Interfax-Ucraina, i due imputati avrebbero «ammesso pienamente la loro colpa e si sono dichiarati pentiti».
11.00 – Borrell: ora la Russia dovrà vendere ad altri il suo petrolio
«Certamente non possiamo impedire ai russi di vendere il loro petrolio a qualcun altro. Non siamo così potenti, ma siamo il cliente più importante della Russia. Dovranno cercarne un altro». A sottolinearlo è stato l’Alto Rappresentante per la politica estera dell’Ue Josep Borrell, rispondendo alle domande dei giornalisti al suo arrivo al Consiglio Europeo parlando dell’embargo del greggio di Mosca.
10.00 – Kiev: 30.500 soldati russi uccisi finora
Ammontano a 30.500 le perdite fra le fila russe dal giorno dell’attacco di Mosca all’Ucraina, lo scorso 24 febbraio. Lo rende noto il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, appena diffuso su Facebook, che riporta cifre che non è possibile verificare in modo indipendente. Secondo il resoconto dei militari ucraini, a oggi le perdite russe sarebbero di circa 30.500 uomini, 1358 carri armati, 3302 mezzi corazzati, 649 sistemi d’artiglieria, 208 lanciarazzi multipli, 93 sistemi di difesa antiaerea. Stando al bollettino, che specifica che i dati sono in aggiornamento a causa degli intensi combattimenti, le forze russe avrebbero perso anche 207 aerei, 174 elicotteri, 2275 autoveicoli, 13 unità navali e 515 droni.
9.00 – L’evacuazione di Severodonetsk
L’evacuazione dei civili da Severodonetsk, nella regione di Lugansk nell’Ucraina orientale, è stata sospesa a causa dei combattimenti in corso in città. Lo ha dichiarato alla tv Ucraina il responsabile dell’amministrazione cittadina Oleksandr Stryuk. «La città è ancora in mano agli ucraini e sta combattendo. Ma non è possibile procedere con le evacuazioni a causa dei combattimenti», ha spiegato Stryuk. In precedenza il governatore di Lugansk, Sergey Haidai, su Telegram aveva parlato di «situazione estremamente complicata: parte di Severodonetsk è controllata dai russi. Non è possibile muoversi liberamente in città: i nostri combattenti sono ancora qui». In merito ai russi, ha detto che «il nemico sta pianificando un’operazione per ripulire i villaggi circostanti. I volontari feriti sono stati portati fuori da Severdonetsk».
8.00 – Le navi di Mariupol ai filorussi
Le navi del porto di Mariupol, città sul mar d’Azov conquistata dopo settimane di assedio dell’acciaieria Azovstal e la resa dei suoi difensori, passano all’autoproclamata repubblica filorussa di Donetsk. Lo ha annunciato il leader della DPR, Denis Pushilin. “Alcune delle navi saranno trasferite nella giurisdizione della RPD e saranno rinominate. In questo modo, la RPD sara’ in grado di formare una propria flotta commerciale”, ha concluso.
7.30 – L’Ue e i prigionieri ucraini
Il Consiglio europeo si attende il pieno rispetto del diritto internazionale umanitario, compresa la Convenzione di Ginevra relativa al trattamento dei prigionieri di guerra. Non solo: «Chiede inoltre alla Russia di consentire immediatamente il ritorno in sicurezza degli ucraini trasferiti con la forza in Russia». Questo si legge in un passaggio delle conclusioni messe nere su bianco nella prima giornata del Consiglio straordinario europeo a Bruxelles. «Il Consiglio europeo condanna risolutamente la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina. Esorta la Russia a fermare immediatamente i suoi attacchi indiscriminati contro i civili e le infrastrutture civili e a ritirare immediatamente e incondizionatamente tutte le sue truppe e l’equipaggiamento militare dall’intero territorio dell’Ucraina entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti. Le atrocità commesse dalle forze russe e la sofferenza e la distruzione inflitte sono indicibili. Il Consiglio europeo invita la Russia a consentire l’accesso umanitario immediato e il passaggio sicuro di tutti i civili interessati».
6.30 – Le armi della Lituania all’Ucraina
La Lituania invierà ulteriore equipaggiamento militare all’Ucraina, riporta il Kyiv Independent. Il ministro della Difesa lituano Arvidas Anushauskas ha annunciato che la prossima spedizione includerà apparecchiature antidrone e di visione termica, nonché il drone Bayraktar. Queste forniture si aggiungono a un pacchetto già annunciato in precedenza che includerà veicoli blindati, camion e su
5.30 – L’attacco a Sloviansk
Tre civili sono morti e altre sei sono rimasti feriti in un attacco missilistico durante la notte a Sloviansk, nella regione orientale dell’Ucraina di Donetsk. Lo riferisce il capo dell’amministrazione militare regionale Pavlo Kyrylenko, riportato da Ukrinform. «Almeno tre persone sono state uccise e sei sono rimaste ferite in un attacco missilistico dei russi su Slovyansk nella notte. Una scuola e almeno sette grattacieli sono stati danneggiati, al momento sono in corso le operazioni di soccorso», ha dichiarato. «Questo attacco aereo è un altro crimine delle forze di occupazione russe sulla nostra terra, le cui vittime sono i civili. Ripeto ancora una volta che non ci sono luoghi sicuri nella regione di Donetsk, quindi invito i residenti a evacuare per salvarsi la vita. Putin sta conducendo una guerra per sterminare gli ucraini», ha detto.
4.30 – Filorussi a Severodonetsk
Il leader della Repubblica Popolare di Lugansk Leonid Pasechnik ha detto che un terzo della città di Severodonetsk «è stato liberato ed è già sotto il nostro controllo». Pasechnik ha detto che combattimenti sono attualmente in corso nell’area urbana e l’avanzata delle forze russe e filorusse procede più lentamente del previsto. «Ma preferiamo soprattutto preservare le infrastrutture della città», ha sostenuto. «Il nostro obiettivo principale in questo momento è liberare Severodonetsk e Lisichansk», ha concluso.
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