La conduttrice della tv veneta e le offese al bimbo di Cosenza: «Io cretina, non razzista. Denuncio chi mi offende»
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Sara Pinna, la conduttrice di Terzo Tempo sulla tv veneta Tva che ha insultato un bambino di Cosenza dopo la partita con il Vicenza, si scusa ma ribatte. E in un’intervista rilasciata a Repubblica respinge l’accusa di razzismo: «Sono stata cretina, sciocca, infelice, banale e fuori luogo. Non ho nessun problema ad ammetterlo. Ma non accetto che mi diano della razzista». Pinna, difesa dai colleghi e già scusatasi con il bimbo sulla pagina ufficiale di Tva, si giustifica: «Mio nonno materno è di Taranto. Da bambina tifavo Cagliari ma poi sono diventata una tifosa del Vicenza. Era tutto inquadrato in una cornice di tifoseria, di sfottò. Ma non ho scusanti: ho sbagliato», dice a Enrico Ferro.
Poi racconta cosa le sta succedendo in questi giorni: «Io ho ammesso l’errore ma ripeto: era inserito in un contesto calcistico, in una dinamica tra tifosi. Loro cantavano “lupi si nasce”, io ho risposto “gatti si diventa” e poi ho aggiunto quella frase sul lavoro. Altra cosa è la cattiveria con cui le persone si sono schierate contro di me. Penso che vivano davvero male per arrivare a dire certe cose». Ovvero: «Frasi irripetibili, la solita becera retorica sulla donna. Io sono madre di tre figli, non so come ma l’hanno saputo: da Napoli mi hanno scritto che li sgozzano tutti e tre. Ci rendiamo conto?». Per questo vuole denunciare chi l’ha offesa e maltrattata: «Sì, penso non sia giusto lasciar passare certe affermazioni. Lo devo a me stessa, come donna e alla mia famiglia. Ho già interessato il mio avvocato».
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