Benzina, prezzi in salita dopo l’annuncio dell’embargo al petrolio russo: verde a 2 euro
La rete dei carburanti italiana registra prezzi in forte salita a causa del balzo della quotazione dei prodotti petroliferi dopo l’annuncio dell’embargo Ue sul greggio russo. La benzina verde in modalità self è arrivata a 1,9 euro. In base all’elaborazione di Quotidiano Energia dei dati comunicati dai gestori all’Osservaprezzi del Mise aggiornati alle 8 di ieri 31 maggio, il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self sale a 1,914 euro/litro (valore precedente 1,902). Il diesel self si porta a 1,831 euro/litro (da 1,821). Per quanto riguarda il servito, per la benzina il prezzo medio aumenta a 2,049 (da 2,037), il diesel servito sale a 1,973 (da 1,963).
Anche oggi si registrano decisi movimenti all’insù sui prezzi raccomandati: Eni con +2 cent su benzina e diesel, Tamoil con +4 cent sulla benzina e +3 sul diesel, IP con +3 sulla verde e +2 sul diesel e Q8 con +3 cent sulla benzina e sul diesel. I prezzi praticati sul territorio mostrano incrementi sia sulla modalità self che servito a valle dei rincari decretati nei giorni scorsi. I prezzi praticati del Gpl vanno da 0,837 a 0,851 euro/litro (no logo 0,824). Il prezzo medio del metano auto si colloca tra 1,725 e 1,924 (no logo 1,785). Lo sconto del governo Draghi sulle accise – che porta a una riduzione di circa 30 centesimi sul costo del carburante – scadrà l’8 luglio. Ma il governo Draghi pensa a un nuovo piano di sconti che costerà 900 milioni di euro al mese e che durerà fino alla fine del 2022.
Leggi anche:
- Cosa succede con l’embargo al petrolio russo: il nuovo piano di Draghi per gli sconti sulla benzina
- Il sovranismo sulla benzina di Orban: prezzo basso alla pompa solo per gli ungheresi. La Croazia vuole portarlo in tribunale
- Lo spot di Zelensky per gli europei: con il pieno di benzina finanziate la guerra russa – Il video
- Carburanti, torna a salire il prezzo di benzina e diesel dopo il taglio delle accise
- Prezzi benzina e diesel, l’aumento del petrolio si “mangia” un quinto dello sconto sulle accise