Sorelle sfregiate con l’acido, l’ipotesi della vendetta dopo gli insulti su Tik Tok: «La zia voleva punire una delle due»
Dopo la svolta nelle indagini sulle due sorelle sfregiate con l’acido a Napoli, e la confessione della zia, loro coetanea, che si è costituita e ha confessato di aver aggredito le due giovani di 24 e 17 anni con l’acido, emergono ulteriori dettagli sulla vicenda. Incalzata dagli inquirenti, la zia 22enne delle due giovani ha raccontato di aver agito mossa da dissidi familiari, che l’avrebbero portata a compiere lo sfregio contro le giovani nipoti. Un agguato premeditato, in cui le due giovani sono state prima pedinate per poi essere accerchiate da tre scooter e sfregiate con l’acido. Scorrendo i post pubblicati sui social network, in particolare sugli account Facebook e Tik Tok della zia, è possibile ricostruire il crescendo di tensione tra le nipoti e la zia, che andava avanti ormai da mesi. Gli inquirenti, oltre a ricavare immagini eloquenti dell’attacco con l’acido, avrebbero accertare che alla base del grave gesto ci sarebbero vicende affettive che però, al momento, non vedono direttamente collegate le tre giovani.
Le indagini
Gli inquirenti, infatti, stanno acquisendo e analizzando i post pubblicati dalla zia 22enne, in cui è possibile leggere messaggi dai toni aggressivi non esplicitamente rivolti alle due giovani aggredite. Su Facebook, l’ultimo post della zia 22enne, risale alle alle 23:58, un’ora prima dell’assalto con l’acido contro le due giovani nel quartiere Sanità, a Napoli: «Peggio della bugia che ha le gambe corte, c’è l’invidia che ha la lingua lunga. Lingua lunga ma di bugie… precisiamo». Ma al vaglio degli inquirenti ci sono anche i video pubblicati su Tik Tok. In uno di questi sarebbero presenti numerose offese. E secondo le prima ricostruzioni degli investigatori l’obiettivo del raid doveva essere la più piccola delle due sorelle, la giovane di 17 anni che nel raid ha riportato le peggiori lesioni al volto e alle gambe. La vittima dell’attacco avrebbe pubblicato sui social alcune esternazioni che avrebbero innescato la vendetta da parte della zia, secondo le ipotesi degli inquirenti. La sorella 23enne, madre di un bambino, ha invece riportato ustioni di minor entità, ma che hanno comunque sfregiato parte del volto.
La confessione della zia
La zia 22enne delle due giovani, dopo essersi resa irreperibile dopo il raid, si è presentata ieri in Questura per rilasciare dichiarazioni spontanee che però, al momento, non risultano essere in linea con quanto acquisito dagli investigatori della Squadra Mobile, che stanno cercando di delineare gli ultimi dettagli ancora ignoti dell’accaduto. Tra le dichiarazioni rese spontaneamente dalla 22enne, la giovane avrebbe detto che la bottiglia con il liquido acido era in possesso delle vittime. In attesa dell’udienza di convalida del Gip di Napoli, la 22enne si trova nel carcere femminile di Pozzuoli, con l’ipotesi di reato di «deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso». Ma le indagini proseguono. Gli inquirenti sono infatti ancora al lavoro per identificare anche agli altri assalitori che hanno preso parte al raid.
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