Maiorca, il caso dell’italiano investito e ucciso dalla polizia: «L’auto correva a tutta velocità con i lampeggianti spenti»
Aveva 36 anni, era nato in Sardegna ma viveva a Palma di Maiorca da circa un decennio. Mario Decandia è stato investito e ucciso da un’auto della Polizia locale mentre attraversava Passeig Sagrera. Decandia era da anni impiegato nel settore alberghiero e della ristorazione nelle Baleari, e al momento dell’incidente era appena uscito dal ristorante 49 Steps, presso cui lavorava. Stava passeggiando insieme a un suo collega svizzero di 25 anni e ad un’amica di quest’ultimo, una donna polacca sua coetanea, quando una pattuglia è sfrecciata a tutta velocità sulla strada e ha investito i tre ragazzi, oltre alle panchine e ai lampioni, davanti al Consolat de Mar.
Riguardo la dinamica dell’accaduto, le versioni offerte dalle testate locali appaiono discordanti: quel che è certo è che l’agente alla guida dell’auto, un veterano con una decennale esperienza, a circa 50 metri dal luogo dell’incidente ha perso il controllo della vettura. La macchina stava correndo a tutta velocità «per andare a coprire un’emergenza», ma alcune fonti, come l’emittente italiana.fm, fondata da un amico della vittima, citano un testimone dell’accaduto secondo cui «il veicolo non aveva le luci di emergenza attivate». I due ragazzi che passeggiavano con Decandia sono stati trasportati in ospedale. La donna è ricoverata in terapia intensiva e le sue condizioni rimangono gravi.
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