Liceo Montale, la preside Quaresima denuncia i giornali che hanno diffuso le sue informazioni personali: «Violata privacy e rispettabilità»
Dopo la bufera scatenatasi contro Sabrina Quaresima, la preside del Liceo Montale di Roma accusata di aver avuto una relazione (che non c’è stata, ndr) con uno studente 19enne dell’istituto, la dirigente scolastica ha deciso di denunciare 9 giornalisti, 7 direttori delle maggiori testate nazionali e 7 gruppi editoriali italiani. Lo ha reso noto il legale difensore della dottoressa Quaresima che, in una nota, specifica: «Chiarita la vicenda nell’ambito della istituzione scolastica rimane aperto il tema della tutela del cittadino nei suoi diritti fondamentali della privacy e delle propria rispettabilità. Per questi motivi sono state avviate le iniziative legali di tutela dei diritti gravemente lesi della dottoressa Quaresima». «Le denunce sono state depositate con l’auspicio – spiega ancora il legale della preside del Liceo Montale – è quello risposta adeguata e tempestiva della Giustizia Italiana in merito a temi così fondamentali per la vita di tutti i cittadini di questo Paese».
«La dottoressa Quaresima è stata oggetto di una feroce caccia alle streghe mediatica»
In precedenza, il legale aveva già preannunciato azioni a tutela della sua assistita, spiegando che «la dottoressa Quaresima è stata oggetto di una feroce caccia alle streghe: una lapidazione, una gogna pubblica dove le parole hanno sostituto le pietre utilizzate in alcuni Paesi contro le donne». Quando emerse il presunto caso, infatti, sono subito stati pubblicati «nome, cognome, professione, foto e audio in assenza di reato e ancor prima di qualsiasi ricerca della verità». «Questo non è diritto di cronaca – spiegava ancora il legale -, ma negazione totale alla privacy e negazione dei diritti fondamentali per un essere umano donna».
Peraltro, nella pubblicazione della presunta “notizia”, se da un lato sono stati immediatamente resi pubblici tutti i dettagli relativi all’identità della preside, al contempo, malgrado la maggiore età del giovane con cui la donna avrebbe avuto questa presunta relazione, queste informazioni sono state omesse in toto. Insomma, uno squilibrio totale di genere nel diritto alla riservatezza, oltre alla mancata certezza di riportare una vicenda del tutto privata e, come accertato ulteriormente dall’ispettorato scolastico, completamente infondata.
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