La Russia ha restituito decine di cadaveri dei soldati morti nella Azovstal: a Kiev due camion con i corpi da identificare
Iniziano a tornare all’Ucraina i corpi di decine di soldati morti nella difesa dell’acciaieria di Azovstal di Mariupol. Prelevati dalle macerie dell’impianto, sotto occupazione russa, sono stati restituiti da Mosca a Kiev, dove è in corso la loro identificazione attraverso il Dna. Il fratello di uno dei difensori dell’impianto ha riferito che almeno due camion con alcuni corpi provenienti da Azovstal sarebbero stati portati in un ospedale militare a Kiev per la procedura. A riferirlo è l’ex leader del battaglione Azov, Maksym Zhorin, ora co-comandante di un’unità dell’esercito di Kiev, citato dall’Associated Press. Si tratta di uno scambio di 320 corpi tra i due Stati e sarebbero 160 quelli consegnati dalla Russia. Almeno 52 sono soldati, secondo quanto si apprende dalle parole di Anna Holovko, portavoce del battaglione Azov. La madre di un soldato scomparso nell’acciaieria riferisce che il battaglione Azov l’avrebbe chiamata al telefono per dirle che tra i corpi consegnati a Kiev potrebbe esserci quello del figlio. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha riferito che oltre 2.500 combattenti dell’impianto sono tenuti prigionieri, ma che stanno stanno lavorando per ottenerne il loro rilascio.
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