L’ex premier ucraina: «Medvedev è uno schiavo di Putin. Io aspetto i russi con il fucile pronto»
Yulia Tymoshenko è stata per due volte premier dell’Ucraina e protagonista della Rivoluzione Arancione. Oggi è un membro della Verchovna Rada, il parlamento di Kiev e si colloca all’opposizione del presidente Zelensky. E in un’intervista al Corriere della Sera parla della guerra e della Russia che conosce bene. A partire da Dmitry Medvedev, che ha detto di voler vedere sparire l’Occidente: «Lui non è un politico, è uno schiavo. Non è uno che può parlare liberamente. L’unico che conta a Mosca è Putin. E a lui non importa sapere come la pensi chi lo circonda». Quanto a lei, è pronta al peggio: «Se i russi entrassero a Kiev, so che sarei uccisa subito. Come Zelensky e gli altri leader. Ma fin dal primo giorno, quando m’è stato consegnato il mio fucile automatico, io ho deciso di non andarmene. Son capace di sparare, mi sono addestrata, perché non ho idea di quanto tempo mi darebbero per andarmene».
Tymoshenko contro Putin
Tymoshenko non sembra avere molta fiducia nei negoziati di pace: «In Occidente dicono che ci sono due opzioni, per far finire questa guerra. Una, è la sconfitta dei russi. L’altra, è un accordo di pace che salvi la faccia a Putin. Ma io conosco bene la situazione e voglio essere chiara: non ci sono due opzioni. Ce n’è una sola, vincere. Guardi che cosa chiedono i russi: una smilitarizzazione e garanzie sulla sicurezza, che significano niente Nato e disarmo unilaterale delle nostre forze. E in cambio? Gli ucraini riceverebbero garanzie di sicurezza dal Paese aggressore e dovrebbero rifiutare la protezione d’un sistema di difesa come la Nato: è assurdo! Non c’è un politico responsabile che possa accettarlo».
«Comunque non è una questione che riguardi solo il presidente Zelensky, che sia o no d’accordo: gli ucraini sanno che l’unica garanzia di sicurezza sono armi strapotenti. E un ombrello di difesa come la Nato». E pronostica una possibile fine della guerra per il 2022 «ma a varie condizioni: una vittoria formale sulla Russia, armi più efficienti all’Ucraina, nessuna assistenza economica a Mosca. Era Churchill a dire “dateci i mezzi e noi faremo la nostra parte”. Ecco, dateci le armi e noi finiamo la guerra entro il 2022: sono sicura che ad agosto, quando arriveranno, ci sarà il punto di svolta».
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