No! Questo video non mostra finti feriti di guerra in Ucraina
Ormai abbiamo imparato a conoscere alcuni temi ricorrenti nel mare della disinformazione che inonda la guerra Ucraina. In particolare, torna con regolare cadenza l’accusa agli organi di informazione occidentale di costruire ad arte le scene di guerra e terrore a cui quotidianamente assistiamo. L’ultima «prova» di questi teatrini sarebbe in un video che riprende alcune persone che si preparano a «piangere davanti alla telecamera».
Per chi ha fretta:
- Circola l’ennesimo video volto a dimostrare che le vittime dell’invasione russa in Ucraina non sia altro che una messinscena
- La clip riprende alcune persone che sorridono e appaiono rilassate nonostante il sangue finto di cui sono cosparse
- Secondo molti utenti, sarebbero degli attori pagati per fingere di essere rimasti feriti in Ucraina
- In realtà, sono degli attivisti che lo scorso nove maggio hanno protestato contro la guerra davanti all’ambasciata russa di Reykjavik
Analisi
Un gruppo di persone vestite di bianco, con enormi macchie di sangue su tutto il corpo, viene ripreso in un video. Hanno un’aria serena che stride con il loro aspetto ferito: secondo molti utenti, infatti, non sono altro che attori pagati per sembrare vittime della guerra in Ucraina. Sul web, riportano una presunta frase che sarebbe udibile nella clip: «Devi piangere davanti alla telecamera?». «È così che si stanno preparando le azioni ucraine preferite in Europa», concludono su Facebook.
Il video viene condiviso in molti altri post, che riprendono in maniera quasi letterale la stessa accusa: «Ecco come si stanno preparando le riprese in Ucraina». Le didascalie lasciano intendere che stiamo assistendo ai preparativi per un finto attacco sanguinolento nel Paese che ormai da mesi è teatro della guerra. Il video ha fatto il giro del mondo: la stessa teoria, per esempio, viene rilanciata su un canale Telegram dei QAnon tedeschi. Ma dov’è stato davvero girato il video in questione?
Facciamo una breve ricerca e scopriamo che l’Ucraina, in realtà, non c’entra nulla. Una banale ricerca per immagini su Google ci riconduce ad alcuni video pubblicati su YouTube lo scorso 9 maggio, con un titolo simile alle didascalie con le quali la clip è stata rilanciata sui social. Ma approfondendo le ricerche, sbarchiamo sul sito dell’emittente pubblica islandese, RÚV. In particolare, l’articolo a cui sono collegabili le immagini parla di una protesta che ha avuto luogo all’ambasciata russa a Reykjavik.
L’azione si è svolta lo scorso 9 maggio, data simbolica perché proprio in quella data la Russia e altri stati dell’ex Unione Sovietica celebrano la vittoria sulla Germania nazista. Nelle foto allegate al pezzo, troviamo gli stessi protagonisti della clip incriminata. Secondo il sito di notizie Frettabladid, gli organizzatori avrebbero voluto inscenare una sanguinosa protesta per attirare l’attenzione sugli stupri e altri atti di violenza commessi dall’esercito russo in Ucraina. Con questi termini di ricerca, troviamo svariate cronache locali su quanto avvenuto nella capitale islandese, che confermano il reale contesto della protesta: li troviamo qui, qui e qui.
Conclusioni
Le persone riprese nel video condiviso per creare disinformazione sulla guerra non stanno cercando in alcun modo di sembrare vittime dell’invasione russa in Ucraina. Tuttavia, sono determinate a protestare contro quell’invasione.
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