Lo chef Borghese contestato a Livorno, dopo l’elogio al lavoro gratis per fare gavetta spunta lo striscione: «Cercasi schiavo…» – Le foto
Puntuale come le hit di Baby K, anche questa estate è arrivata la mitragliata di dichiarazioni fatte dai professionisti nel campo della ristorazione contro i giovani che non sono disposti a lavorare. Uno dei primi a esporsi è stato Alessandro Borghese, conosciuto soprattutto per le sue apparizioni televisive nei programmi culinari. In un’intervista pubblicata sulle pagine del Corriere della Sera, lo chef aveva spiegato: «Sarò impopolare, ma non ho alcun problema nel dire che lavorare per imparare non significa essere per forza pagati. Io prestavo servizio sulle navi da crociera con soli vitto e alloggio riconosciuti». Per poi chiudere con: «Manca la devozione al lavoro».
In questi giorni Borghese si trova a Livorno per girare una puntata dell’arcinoto format Quattro ristoranti, una gara televisiva in cui lo chef visita quattro ristoranti di un territorio insieme ai loro proprietari per decidere quello che si merita il premio di fine puntata. In occasione della puntata dedicata alla città toscana, il sindacato di base Usb ha appeso una serie di striscioni nel quartiere Venezia con scritto: «Cercasi schiavo. Mai più sfruttamento. Chef Borghese il lavoro si paga sempre! A Livorno non sei il benvenuto». Una campagna che è proseguita anche sui social con l’hashtag #cercasischiavo.
Al momento nessuna risposta dallo chef
Al momento su questi striscioni si registra un silenzio stampa dello chef. Scorrendo le sue storie su Instagram si può vedere come abbia pubblicato contenuti con l’unico obiettivo di promuovere Quattro ristoranti. Stessa cosa per il post, pubblicato sempre su Instagram. Le poche parole sono a tema culinario: «Livorno! Antipasto! Primo! Secondo! …e contorno! Livorno! Starter! First course! Second course! …and side dish! Hahahahaha».
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