Ucraina, Eliseo: «La Francia è disposta a sminare il porto di Odessa» – Il live blog
Nel 107esimo giorno di guerra in Ucraina, tiene banco l’allarme lanciato dall’intelligence militare di Kiev: «Questa è una guerra di artiglieria, e in termini di artiglieria stiamo perdendo. Tutto ora dipende dalle armi che l’Occidente ci dà». Sul fronte degli armamenti, dalla Francia arriva la notizia che Emmanuel Macron potrebbe decidere di inviare altri cannoni all’Ucraina. Sul campo restano intensi i combattimenti nel Donbass: secondo Kiev, Mosca vuole il pieno controllo del Lugansk entro il 12 giugno.
21.15 – Obama: «Resti forte il nostro sostegno all’Ucraina»
Sul conflitto in Ucraina si è espresso anche l’ex presidente americano Barack Obama dicendo: «Ci sono segnali di speranza nel mezzo della disperazione, ma non dobbiamo sbagliarci: questa guerra è lungi dal finire. I costi continueranno ad aumentare. Il nostro sostegno all’Ucraina deve restare forte fino a quando il conflitto non sarà arrivato a una risoluzione».
20.00 – Biden: «Al lavoro con l’Ue per sblocco grano»
“Stiamo lavorando con i partner europei per sbloccare il grano ucraino”, ha dichiarato il presidente americano Joe Biden. È tornato anche sul fronte dei rincari sul carburante. Ha commentato dicendo che Exxon ha «guadagnato più soldi di Dio quest’anno. Dovrebbe iniziare a investire e pagare le tasse» e, ha aggiunto: «Ci assicureremo che tutti sappiamo dei profitti di Exxon». Infine, ha nuovamente puntato il dito contro il presidente russo: «Anche se continuiamo il nostro lavoro per difendere la libertà in Ucraina, dobbiamo fare di più, e rapidamente, per abbassare i prezzi qui negli Stati Uniti. L’aumento dei prezzi di Putin ha colpito duramente a maggio qui e in tutto il mondo»
18.00 – Eliseo: «Francia disposta a sminare il porto di Odessa»
La Francia sarebbe disposta ad avviare lo sminamento del porto di Odessa, secondo alcune fonti dell’Eliseo. Inoltre, si auspica anche che l’Ucraina vinca la guerra, ha detto una fonte dell’Eliseo sollecitata dalla stampa. Alcuni giornalisti avevano chiesto spiegazioni in merito all’appello di Emmanuel Macron di «non umiliare la Russia». «Come il presidente ha avuto occasione di dire – ha precisato la fonte della presidenza – auspichiamo la vittoria dell’Ucraina. Auspichiamo che venga ripristinata l’integrità territoriale del Paese e che questa guerra della Russia all’Ucraina cessi al più presto possibile».
16.00 – Filorussi ai soldati di Azot: «Arrendetevi»
«Ai militanti ucraini nascosti nello stabilimento Azot, è stato spiegato che devono deporre le armi e arrendersi, non si accettano altre condizioni», ha detto un rappresentante dei separatisti del Lugansk secondo quanto riferisce l’agenzia russa Ria Novosti.
14.15 – La Finlandia costruirà recinzioni al confine con la Russia
A seguito dell’invasione dell’Ucraina, il ministero degli Interni finlandese ha annunciato l’intenzione del Paese di costruire recinzioni per rafforzare la difesa del proprio confine con la Russia. Il governo di Helsinki ha proposto emendamenti legislativi che faciliterebbero la costruzione di recinzioni più robuste lungo 1.300 chilometri sul confine orientale. Helsinki teme che Mosca possa utilizzare i migranti per esercitare una pressione politica. Il budget per il progetto non è ancora stato stabilito.
13.45 – Boris Johnson: «Faremo tutto ciò che è in nostro potere per il rilascio dei due britannici in mano ai filorussi»
Il premier britannico Boris Johnson ha commentato le due condanne a morte inflitte ai due britannici Aiden Aslin e Shaun Pinner da parte dei filorussi del Donetsk: Johnson si è detto «sconvolto» dall’accaduto, e ha ordinato ai ministri di fare «tutto ciò che è in loro potere» per ottenere il loro rilascio. Il portavoce di Downing Street ha aggiunto: «Condanniamo la falsa condanna a morte di questi uomini. Non c’è alcuna giustificazione per la violazione della protezione a cui hanno diritto. La nostra priorità è lavorare con il governo ucraino per cercare di assicurarne il rilascio il più rapidamente possibile».
13.03 – Il Papa incontra Ursula Von der Leyen per il comune impegno contro la guerra
La Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, si è recata oggi in visita dal pontefice presso il Palazzo Apostolico Vaticano, dove è stata ricevuta in udienza. Ha poi sostenuto un incontro con il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, accompagnato da mons. Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati. La Santa Sede, a margine dei meeting, ha riferito che «Nel corso dei cordiali colloqui in Segreteria di Stato, ci si è soffermati sulle buone relazioni bilaterali e sul comune impegno ad adoperarsi per porre fine alla guerra in Ucraina, dedicando particolare attenzione agli aspetti umanitari e alle conseguenze alimentari del protrarsi del conflitto».
12.15 – Lavrov: «La Russia è aperta al dialogo ma il tango si balla in due»
Il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov è tornato a ribadire che Mosca sarebbe aperta a un dialogo con l’Ucraina, ma ha aggiunto che «il tango si balla in due». Queste le parole usate per commentare l’eventuale via diplomatica come soluzione al conflitto in corso, a oltre tre mesi dall’invasione. Lavrov ha poi aggiunto, in merito alle sanzioni imposte dall’Ucraina contro 35 alti funzionari russi, che le misure adottate non meritano una risposta: «Non credo che questo meriti un qualche passo concreto da parte nostra», ha affermato.
11.40 – Kiev: i russi hanno colpito i depositi di grano a Mykolaev
Mykolaev, la città portuale nel meridione dell’Ucraina, continua a essere il bersaglio dei bombardamenti russi: secondo il sindaco della città, Oleksandr Senkevych, sarebbe stato colpito anche il porto privato del centro, nonché uno dei più grandi depositi del Paese. Il distretto è stato danneggiato, con quattro siti di stoccaggio bruciati e tutto il grano all’interno perso. Senkevych ha dichiarato che le armi a disposizione degli ucraini permettono la difesa della città, ma impediscono di contrattaccare.
10.55 – Il Senato federale tedesco approva il fondo da 100 miliardi per l’esercito nazionale
Via libera al maxi-fondo da 100 miliardi che verranno destinati all’esercito tedesco: lo ha deciso oggi, 10 giugno, Senato federale tedesco. Il Budensrat ha anche varato le necessarie modifiche alla costituzione per rendere possibile la misura già approvata dal Parlamento, annunciata da Olaf Scholz in uno storico discorso al Bundestag, subito dopo l’invasione russa in Ucraina. Lo scorso 1 maggio il cancelliere tedesco aveva sorpreso tutti abbandonando le sue posizioni inizialmente moderate: «Il pacifismo è superato», aveva dichiarato.
9.30 – L’intelligence militare ucraina: «Stiamo perdendo»
«Questa è una guerra di artiglieria, e in termini di artiglieria stiamo perdendo. Tutto ora dipende dalle armi che l’Occidente ci dà», ha dichiarato al Guardian il vice capo dell’intelligence militare ucraina Vadym Skibitsky. «L’Ucraina ha un pezzo di artiglieria ogni 15 pezzi russi. I nostri partner occidentali ci hanno consegnato il 10 per cento di quanto dovevano. Stiamo utilizzando tra i 5 e i 6 mila proiettili al giorno, abbiamo quasi finito tutte le munizioni, e stiamo usando i proiettili 155 standard Nato. L’Europa ci sta consegnando anche proiettili di calibro inferiore, ma la quantità di consegne si sta riducendo», ha denunciato. Le dichiarazioni di Skibitsky sono confermate dall’intelligence militare statunitense. L’Ucraina avrebbe terminato gli armamenti di progettazione sovietica e russa e ora dipenderebbe totalmente dagli alleati.
8.15 – Kiev: «Mosca vuole il controllo di Lugansk entro il 12 giugno»
Le truppe russe stanno cercando di stabilire il pieno controllo sulla regione di Lugansk entro il 12 giugno, data della celebrazione del Giorno della Russia: afferma il capo dell’Amministrazione militare regionale Sergiy Gaidai su Facebook. Gaidai ha anche riferito che i combattimenti stanno continuando nella città dell’Ucraina orientale di Severodonetsk e negli insediamenti di Hirske e Popasna: «Severodonetsk regge, ma i russi stanno distruggendo tutto. Il mondo russo è un deserto. Il nemico sta cercando di raggiungere questo obiettivo», ha scritto Gaidai.
6.00 – La Francia punta a raddoppiare la fornitura di obici
La Francia potrebbe raddoppiare la fornitura di obici Caesar all’Ucraina. Lo riporta l’emittente televisiva Europa 1. L’annuncio ufficiale, sottolinea, potrebbe arrivare in occasione di un viaggio di Emmanuel Macron a Kiev. Parigi ha già consegnato sei obici ad aprile e altrettanti verrebbero inviati entro la fine del mese.
2.00 – Mosca: «L’operazione speciale prosegue come previsto»
«L’operazione speciale si sta sviluppando secondo i piani militari inizialmente previsti», ha detto il rappresentante permanente di Mosca presso l’Onu, Vasily Nebenzya, riferendosi all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
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