No! Il grano bloccato in Russia non viene usato da Divella per produrre la pasta integrale
Circolano degli screenshot utilizzati per contestare la società Divella in quanto starebbe, secondo gli autori dei post, mentendo sulla produzione della pasta integrale: non sarebbe fatta con il 100% del grano italiano, ma proverrebbe dalla Russia. Nel post ci sono, infatti, l’immagine della pasta integrale con l’indicazione «100% grano italiano» e un articolo di Repubblica riguardo a del grano proveniente dalla Russia necessario alla produzione dei prodotti Divella. C’è un problema: quel grano russo non viene usato per la pasta.
Per chi ha fretta:
- Lo screenshot dell’articolo di Repubblica non riporta l’effettivo uso del grano proveniente dalla Russia da parte del marchio italiano.
- Dalla lettura degli articoli sul caso, come quello del Corriere, si scopre che il grano russo viene utilizzato da Divella per la produzione di farina e non di pasta integrale.
Analisi
I post diffondono principalmente due immagini: una con la confezione della pasta integrale Divella con l’etichetta «100% grano italiano», l’altra riporta lo screenshot di un articolo di Repubblica dal titolo «Industria della pasta, Vincenzo Divella: “Il nostro grano è bloccato in Russia. Possibile aumento dei prezzi”». Ecco quanto scrive l’utente Domenico nel suo post del 1 giugno 2022 (tutto rigorosamente in maiuscolo):
MA QUESTA SPLENDIDA PASTA DIVELLA NON DICHIARA FALSAMENTE 100% GRANO ITALIANO ? ORA SCOPRIAMO CHE PENSANO DI AUMENTARE IL PREZZO A CAUSA DEL GRANO BLOCCATO … QUALCOSA NON TORNA FORSE NON C’È MOLTA SINCERITÀ NELLE DICHIARAZIONI DEL SIGNOR DIVELLA… SARA BENE NON PREMIARE LA DISONESTA CI SONO TANTE ALTRE MARCHE DI PASTA DA PREMIARE.
Il tipo di grano proveniente dalla Russia
L’articolo di Repubblica risale al 23 febbraio 2022, ben prima dell’invasione russa in Ucraina e dell’attuale crisi. Per leggerlo bisogna essere abbonati, ma notizie simili le ritroviamo su Adnkronos dove leggiamo: «Oggi è stata bloccata una nostra nave che doveva andare a caricare grano russo proteico di alta qualità nel porto di Rostov». Non si parla del grano tenero e non di quello duro, come ulteriormente confermato dalle dichiarazioni riportate dal Corriere della Sera intervistando sempre Divella:
«Il prossimo 27 febbraio — spiega Vincenzo Divella, amministratore dell’omonimo gruppo pugliese che guida con il cugino Francesco — una nave con un nostro carico di grano tenero dovrebbe, ma a questo punto posso dire sarebbe dovuta partire dal porto di Azov. Ma adesso quella zona è bloccata e quindi anche i nostri 30 mila quintali di grano tenero resteranno lì». Grano tenero che l’azienda di Rutigliano utilizza per produrre farina per pasticceria, la manitoba, con cui rifornisce il settore pasticceria. «Si tratta di un grano molto proteico — aggiunge Divella — che si trova in Russia e in Canada: noi ci riforniamo in Russia per via delle annose polemiche sul glifosate canadese. Ma ora rimarremo senza grano tenero: abbiamo le scorte, ma non per più di un mese. Ovviamente ciò avrà anche ripercussione sui prezzi del grano, inutile nasconderlo».
L’articolo di Repubblica, così come quello del Corriere, riporta la problematica relativa al grano tenero proveniente dalla Russia per la produzione di una farina per pasticceria negli stabilimenti Divella, non per la pasta integrale.
L’origine e la smentita
L’accostamento tra la confezione Divella e l’articolo di Repubblica era stato pubblicato dalla pagina Facebook BARI AI LOV IU, come riportato da un post Facebook di Domenico Divella:
Gira su facebook da giorni una fake news diffamatoria, facciamo chiarezza. La pasta nel post appartiene alla linea INTEGRALE che è a tutti gli effetti prodotta nella nostra azienda con semola di grano duro 100% italiano. L’ articolo a destra si riferisce invece all’ importazione dall’est ,oggi martoriato dalla guerra ,di grano tenero per la produzione di farine per panificazione e pasticceria essendo l’Italia per la maggior parte produttrice di grano duro . Vi ricordo infine che la legge italiana proibisce la pastificazione con farina di grano tenero. Dispiace vedere gente anche vicina , in un momento così delicato per tutti in cui dovremmo fare rete ,continuare ad attaccare una delle aziende storiche del sud Italia. Comunque, ognuno è libero di sprecare improduttivo il suo tempo prezioso. Viste le circostanze , noi pensiamo a produrre per il benessere del nostro paese e dei nostri collaboratori.
Conclusioni
Il confronto tra la confezione di pasta integrale Divella e l’articolo di Repubblica sul grano proveniente dalla Russia risulta scorretto, in quanto il prodotto che doveva essere importato era destinato per altri prodotti del marchio italiano.
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