In Evidenza Cop29Donald TrumpGoverno Meloni
ESTERIRussiaUcraina

Ucraina, le notizie più importanti della 109esima giornata di guerra – Il live blog

12 Giugno 2022 - 17:11 Redazione
Le notizie più importanti, mappe e approfondimenti a cura della redazione di Open

Nel 109esimo giorno della guerra in Ucraina infuria la battaglia per Severodonetsk: Kiev è riuscita a mantenere il controllo dell’area industriale e dell’impianto chimico Azot mentre è cominciata l’evacuazione dei civili. A sud-ovest della cittadina le forze russe sparano colpi di mortaio su numerosi insediamenti. Intanto Scholz, Draghi e Macron programmano una visita per incontrare il presidente dell’Ucraina Zelensky. E la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha affermato che il parere della Commissione UE sulla richiesta dell’Ucraina di aderire all’Unione europea sarà pronto nella prossima settimana. Mentre Vladimir Putin ha ricevuto l’appoggio di Kim Jong-Un, leader della Corea del Nord e la Cina ha ribadito di non aver aiutato la Russia con le armi per la guerra in Ucraina.

16.00 – Ex soldato britannico volontario ucciso a Severodonetsk

Jordan Gatley, soldato britannico licenziatosi dall’Esercito inglese lo scorso marzo, è stato ucciso nei combattimenti di Severodonetsk. A darne notizia è la famiglia. Gatley ha lasciato le forze britanniche per «proseguire la sua carriera di soldato in altre zone, poi ha deciso di andare in Ucraina a dare una mano».

15.30 – Kiev: attivati due corridoi terrestri per esportare grano

L’Ucraina ha creato due corridoi terrestri attraverso la Polonia e la Romania per esportare grano ed evitare una crisi alimentare globale. Lo ha detto il viceministro degli esteri di Kiev, Dmytro Senik. L’Ucraina – ha detto – è anche in trattativa con gli stati baltici per aggiungere un terzo corridoio per le esportazioni alimentari, ha aggiunto Senik.

15.00 – Ministero della Difesa russo: «Entro stasera la spiaggia di Mariupol sarà sminata»

Il ministero della difesa russo ha fatto sapere che entro stasera la spiaggia di Mariupol sarà completamente libera dalle mine. Già nei giorni scorsi il ministro della difesa di Mosca Sergei Shoigu aveva dichiarato di aver sminato completamente il porto della città sul Mar Nero e che lo scalo nella città a sud dell’Ucraina, ora interamente in mano russa, opera normalmente ricevendo navi merci.

12.30 – Striscione di protesta davanti al ministero della difesa russo

«Oggi non è il mio giorno»: è quello che si legge nello striscione anonimo apparso davanti al ministero della difesa a Mosca, nella Giornata della Russia, celebrata ogni 12 giugno. La festa ricorre in occasione dei 32 anni dall’adozione della Dichiarazione di Sovranità di Stato della Federazione Russa, nel 1990.

12.00 – Papa Francesco: «Il tempo non raffreddi il nostro dolore»

Nell’Angelus di oggi il Pontefice ha parlato ancora una volta del conflitto in Ucraina, nella speranza che il perdurare della guerra non la banalizzi agli occhi di chi non la vive. Papa Francesco ha rivolto il suo pensiero «alla popolazione ucraina afflitta dalla guerra», auspicandosi che «il tempo che passa non raffreddi il nostro dolore e la nostra preoccupazione per quella gente martoriata». Si è poi lanciato in un appello: «Per favore non abituiamoci a questa tragica realtà, abbiamola sempre nel cuore, preghiamo e lottiamo per la pace».

11.00 – Russia, i McDonald’s cambiano nome

I ristoranti in Russia che appartenevano al gruppo McDonald’s (che dopo oltre 30 anni di presenza ha abbandonato la Federazione russa, in risposta all’invasione in Ucraina) si chiameranno ‘Vkousno i tochka’ (Delizioso. E basta). Sono stati ribattezzati dal loro nuovo proprietario russo.Il titolare dell’azienda, Alexandre Govor, ha anche assicurato che le 51mila persone che lavoravano per McDonald’s manterranno il loro posto di lavoro.

10.30 – Attacco nella regione di Ternopil: 22 feriti

Un raid russo nella regione di Ternopil, nell’ovest Ucraina ha provocato almeno 22 feriti, come comunicato dal governatore della regione Volodymyr Trush. Con l’attacco, sarebbe stato colpito un deposito di armi che erano state inviate dai Paesi occidentali, tra cui «sistemi missilistici anticarro, sistemi di difesa aerea e proiettili forniti a Kiev da Stati Uniti e Paesi europei», ha fatto sapere il Ministero della Difesa russo. L’attacco sarebbe stato effettuato con missili «Kalibr lanciati dal mare».

10.00 – Kiev: controlliamo l’impianto Azot

Serhiy Haidai, il governatore della regione di Lugansk, ha assicurato su Telegram che l’Ucraina mantiene tuttora il controllo dell’impianto chimico Azot a Severdonetsk, dove ci sarebbero centinaia di civili. Rodion Miroshnik, che rappresenta le autorita’ di occupazione russe a Lugansk, ha sostenuto sabato che i civili hanno cominciato a lasciare lo stabilimento e aggiunto che quelli che rimangono sono ostaggi. Nei rifugi antiaerei sotterranei dell’impianto, ci sarebbero circa 200 dipendenti dello stabilimento e 800 civili.

9.00 – Kiev: respinti gli assalti russi nel Donbass

Lo stato maggiore dell’esercito ucraino ha fatto sapere che i russi stanno effettuando assalti «senza successo» a Sevierdonetsk nel Donbass, sottolineando che i soldati ucraini hanno anche respinto l’esercito di Mosca vicino a Vrubivka, Mykolaiv e Vassylivka. Secondo il governatore di Lugansk, Serhiy Haidai, la situazione rimane molto difficile nel villaggio di Toshkivka, alla periferia nord-occidentale di Severdonetsk; ma le forze ucraine hanno bloccato con successo l’avanzata russa vicino a Popasna.

8.00 – Cina: non stiamo aiutando Putin

Il governo di Pechino è contrario alla fornitura di armi alla Russia contro l’Ucraina e la Cina non ha mai fornito alcun supporto materiale a Mosca durante l’attuale crisi: lo ha assicurato il ministro della Difesa Wei Fenghe durante il vertice sulla sicurezza Shangri-La Dialogue, a Singapore. Wei, che ha pronunciato parole minacciose su Taiwan, ha ricordato che la Cina ha sostenuto i colloqui di pace e si è opposta a «fornire armi, esercitando la massima pressione. Qual è la causa principale di questa crisi? Chi è la mente dietro questo? Chi perde di più? E chi può guadagnare di più? Chi sta promuovendo la pace e chi sta aggiungendo benzina sul fuoco? Penso che tutti conosciamo le risposte a queste domande», ha aggiunto poi.

7.00 – Gli Usa: i russi meritano di vivere senza repressione

I russi, come le persone in tutto il mondo, «meritano di vivere senza repressione e di poter esercitare i loro diritti umani e le libertà fondamentali senza timore di ritorsioni». Lo ha detto il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, in occasione della festa nazionale della Federazione russa. «Purtroppo, questa non è la realtà nella Russia di oggi», si legge nella nota diffusa dal Dipartimento di Stato. «Il governo russo sta tentando di tenere i suoi cittadini all’oscuro delle atrocità che sta commettendo contro il popolo ucraino» e «la guerra del Cremlino ha lasciato la Russia isolata a livello internazionale e sta derubando i cittadini russi della possibilità di costruire un futuro migliore in armonia con i loro vicini».

6.00 – Kim sta con Putin: pieno sostegno

Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha ribadito il pieno sostegno al presidente russo Vladimir Putin, a dispetto della condanna internazionale per la sua invasione ai danni dell’Ucraina. Il popolo russo ha «ottenuto grandi successi nel portare a termine la giusta causa di difesa della dignità e della sicurezza del proprio Paese, affrontando ogni sorta di sfide e difficoltà – ha affermato Kim in un messaggio a Putin per il Russia Day, nel resoconto dell’agenzia ufficiale Kcna -. Il popolo coreano offre loro pieno sostegno e incoraggiamento». L’apparente riferimento di Kim all’attacco non provocato contro l’Ucraina come una «giusta causa» a tutela della per difendere la sicurezza della Russia è l’ultimo segnale che rimarca gli stretti legami bilaterali tra i due Paesi. Nel 2019, Kim e Putin tennero il loro primo vertice bilaterale nella città di Vladivostok, nell’Estremo Oriente russo.

Leggi anche:

Articoli di ESTERI più letti