24 arresti a Milano per l’omicidio di Simone Dimitry Stucchi: due minorenni in carcere, un 17enne lo ha colpito
Ventiquattro ragazzi, di cui cinque minori, sono stati arrestati per la rissa tra bande giovani del 29 settembre 2021 a Pessano con Bornago, in provincia di Milano, durante la quale fu ucciso a coltellate il 21enne Dimitry Simone Stucchi. Nuovi inquietanti dettagli continuano ad emergere sull’omicidio del ragazzo: Stucchi sarebbe stato ucciso con «ferocia» da due fratelli minorenni (15 e 17 anni, all’epoca) che, «non soddisfatti dell’accoltellamento», avrebbero continuato a colpire a calci il suo corpo che giaceva «inerte» sul marciapiede, non riuscendo più a scappare. Lo scrive il gip del Tribunale per i minorenni di Milano. I carabinieri eseguono due ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip per i minorenni e da quello ordinario. Due minori andranno in carcere, due in comunità e uno avrà gli arresti domiciliari. Sette maggiorenni andranno invece in carcere e dodici saranno custoditi in casa. Gli indagati devono rispondere di concorso in omicidio, rissa aggravata, lesioni personali, detenzione illecita di sostanza stupefacente, tentata estorsione in concorso e porto di armi od oggetti atti ad offendere.
Le indagini dei militari della compagnia di Pioltello e del nucleo investigativo di Milano avevano ricostruito che due bande, una proveniente da Vimercate (Monza Brianza) e l’altra di Pessano con Bornago, si erano date appuntamento per un regolamento di conti scaturito da divergenze legate alla cessione di una partita di sostanza stupefacente. Lo scontro ha visto protagonisti una ventina di giovani, inclusi minorenni e tutti principalmente incensurati, muniti di mazze di legno, sampietrini, bottiglie e coltelli. Stucchi, 22 anni, è stato ferito mortalmente da una delle coltellate che ha raggiunto fatalmente il suo cuore inferta da un giovane del gruppo rivale.
A colpire con una coltellata Stucchi sarebbe stato un ragazzo che all’epoca aveva 17 anni e 10 mesi, nato a Melzo e di origine nordafricana, fratello di un 15enne che era con lui. «Sembrava veramente una tigre – ha detto un teste – con un balzo ha raggiunto Simone: lo ha afferrato alla testa e con la mano destra, nella quale aveva un coltello, lo ha colpito all’altezza delle costole sul fianco sinistro. In quel momento ha sferrato un solo fendente restando attaccato con la lama conficcata». Il Gip scrive nell’ordinanza che il 21enne è stato ucciso con «ferocia», tanto che due fratelli minorenni, di 15 e 17 anni all’epoca, «non soddisfatti dell’accoltellamento», quando il giovane non riusciva più a scappare ed era inerte sul marciapiede, hanno continuato a colpirlo con calci assieme ad altri.