Inps, primi effetti dello sblocco dei licenziamenti per la pandemia: in tre mesi lasciate a casa oltre 130 mila persone
Aumentano licenziamenti e dimissioni nel primo trimestre del 2022. Lo rileva l’Osservatorio sul precariato dell’Inps. Tra le cessazioni dei contratti a tempo indeterminato, in particolare, si registra un forte aumento dei licenziamenti di natura economica (99.288) e disciplinare (31.014). Rispetto all’anno scorso, si parla rispettivamente del +162 per cento e del +48 per cento. I licenziamenti economici registrano una percentuale così alta, sottolinea l’Osservatorio, perché nello stesso periodo del 2021 erano bloccati dalle normative introdotte a tutela dei lavoratori nel 2020 per tamponare gli effetti della pandemia. In crescita anche le dimissioni, che sono state 306.710: un incremento del +35 per cento rispetto al primo trimestre del 2021 e del +29 per cento rispetto al 2019. Nel confronto con il 2019 si rileva in realtà una contrazione del 17 per cento, mentre i licenziamenti disciplinari aumentano del 59 per cento. In generale, l’Osservatorio segnala come nel primo trimestre del 2022 i flussi del mercato del lavoro hanno ripreso i livelli prepandemici, con una variazione netta in positivo di 350.345 rapporti di lavoro.
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