Tra Conte e Di Maio volano stracci, l’ex premier lo mette alla porta: «Cacciarlo dal M5s? Lo sta facendo da solo»
Il punto più basso nel rapporto sempre più gelido tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio lo segna l’ex premier che, in un colloquio con La Stampa, prova a mettere in chiaro quale potrebbe essere il futuro ministro degli Esteri rispetto al M5s: «Non lo cacciamo via – ha detto Conte – in realtà Di Maio si sta cacciando da solo». Una bordata che fa il paio con quella di ieri dell’ex premier, quando aveva sfidato il ministro riportando lo spettro della scissione nel Movimento: «Di Maio intende fondare un nuovo partito? Non mi faccia entrare nella testa altrui – aveva detto Conte – questo ce lo dirà lui in queste ore». Tra i nervi scoperti tra i due c’è la permanenza del Movimento nella maggioranza di governo, con le tensioni tornare a salire a proposito dell’invio di nuove armi all’Ucraina da parte dell’Italia.
Su questo Conte ammette di essere sotto pressione: «è vero, tutti mi chiedono di farlo, ma io non sono uno che gioca partite doppie. E vi sembro poi un antiatlantista e antieuropeista? Non lo sono affatto e non lo sono mai stato». Il problema secondo Conte resta la difficoltà di comunicare con Draghi, nel continuo tentativo di avere un canale diretto con il premier che non preveda la mediazione anche del ministro degli Esteri, innervosito per le posizioni di Conte considerate fin troppo simili a quelle di Salvini, almeno nei metodi: «Non si può attaccare il governo un giorno sì e l’altro no». Un’accusa che Conte aveva incassato come la peggiore offesa: «al M5s e alla sua stessa comunità».
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