Emergenza gas, la Germania tradisce le promesse green e torna a puntare sul carbone: «Scelta amara»
Tra le misure d’emergenza adottate per fronteggiare i recenti tagli alle forniture di gas russo, la Germania aumenterà l’utilizzo delle centrali elettriche a carbone. È questa la decisione del governo tedesco, comunicata attraverso le parole del ministro dell’Economia ecologica, Robert Habeck: «Per ridurre il consumo di gas è necessario utilizzarne meno per generare elettricità. Invece, le centrali elettriche a carbone dovranno essere utilizzate di più», si legge in una nota del Ministero. «È una decisione amara, ma è essenziale per ridurre i consumi di gas», ha commentato Habeck. La scelta di tornare ad affidarsi al carbone, infatti, è un capovolgimento della presa di posizione della coalizione di governo – dove sono presenti i Verdi – che ha promesso di eliminare gradualmente il carbone entro il 2030.
Tra le altre misure annunciate, un sistema di «asta» per la vendita di gas agli industriali che, secondo Berlino, consentirà di abbassare i consumi del settore manifatturiero. Nel pacchetto anche nuovi crediti dalla banca pubblica KfW, per garantire il riempimento dei giacimenti di gas del Paese, attualmente al 56 per cento. «La sicurezza dell’approvvigionamento è garantita, ma la situazione è grave», ha dichiarato Habeck. La Germania, che prima dell’invasione russa dell’Ucraina importava il 55 per cento del suo gas dalla Russia, sceso ora al 35 per cento, questa settimana ha visto crollare le consegne di gas tramite il Nord Stream 1. Gazprom ha giustificato la parziale interruzione delle forniture con la difficoltà a rimediare a un problema tecnico, ma per il governo tedesco, come per gli altri leader europei coinvolti dalla diminuzione delle consegue, si tratta di una «decisione politica» mirata a far salire i prezzi del gas.
Immagine di copertina: EPA/GEORGI LICOVSKI
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