M5s, Conte su Di Maio: «Non chiederò le sue dimissioni dal governo». E accusa: «Preparava la scissione dal Quirinale»
«Lascerei che Di Maio si interroghi con la propria coscienza e decida: io non chiederò le sue dimissioni» dal governo Draghi. Sono le parole di Giuseppe Conte, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, all’indomani della scissione dopo l’addio al Movimento del ministro degli Esteri. Il leader pentastellato dice di non aver seguito la diretta della conferenza stampa, ma di aver letto meramente le agenzie, «e del discorso di Di Maio – ha proseguito l’ex premier – non ho capito quale sia il suo progetto politico: l’obiettivo, a suo dire, è difendere l’euro-atlantismo, a cui però non mi sembra che nessuno vi stia attentando e poi appoggiare il governo Draghi, ma anche qui lo stiamo facendo in tantissimi».
Quanto alle ragioni alla base della decisione del titolare della Farnesina di abbandonare il M5s per creare il nuovo gruppo parlamentare Insieme per il futuro, a cui hanno aderito finora 62 parlamentari, Conte spiega: «Non ho elementi per dire che la nascita del gruppo sia stato favorito o addirittura incoraggiato da altri in questo percorso». Un eventuale “zampino” del premier Draghi? «Bisogna chiederlo a loro – prosegue Conte -, noi nel governo ci siamo e ci saremo fino a che saremo in grado di tutelare gli interessi dei cittadini e continuare le nostre battaglie».
Commentando il nuovo corso “dimaiano” e il posizionamento a destra o sinistra, Conte ha osservato: «Lasciamo che si definisca questo gruppo e la loro azione prima di dire se potremmo allearci con loro: a me sembra che si rincorrano delle velleità più che di esprimere un progetto nuovo, e mi sembra che si punti soprattutto ad occupare uno spazio». E riferendosi alla possibilità che Di Maio possa trovare spazio tra i centristi, l’ex premier aggiunge: «C’è un affollamento pazzesco al centro, ma così la politica rischia di essere determinata dai personalismi: a Di Maio auguro comunque buona fortuna».
«L’iniziativa di Di Maio non è nata in un giorno solo»
Quanto alla decisione di Di Maio di abbandonare i pentastellati, Conte lancia una frecciata all’ex esponente del M5s: «Di Maio spiegherà meglio questa operazione, magari quando cercherà il proprio consenso elettorale, ma ieri non mi sembra che si sia compreso: è evidente che l’iniziativa della creazione di un nuovo gruppo politico non è credibile possa essere nata in un giorno solo. Noi non sapevamo che ci fosse questa concretezza – spiega – ma era chiaro che Di Maio seguisse una sua agenda sin dal significativo passaggio del Quirinale, da cui è emersa un’agenda personale di Di Maio, e sembrava già che non lavorasse per il Movimento».
«Di Maio non si deve permettere di minare l’onore del M5s»
Il presidente del M5s, in seguito, tornando sulla questione delle forniture delle armi da parte dell’Italia a Kiev, aggiunge: «Si sta scatenando uno tsunami che colpirà anche il ceto medio: noi abbiamo detto fin dal principio che le spese per gli armamenti andavano ridimensionate, ma per settimane si è parlato del 2% del Pil». I toni, poi, si fanno più infuocati parlando delle accuse di «ambiguità» sulla posizione europeista e atlantista del M5s: «Di Maio non si deve permettere di minare l’onore e la credibilità del Movimento 5 Stelle, perché lui per primo dovrebbe essere consapevole del lavoro e della fatica che il sottoscritto ha fatto per tenere la barra dritta in un contesto caotico: non voglio parlare del passato bisogna anche ricordare dei gilet gialli. Mi sono battuto per contrastare due procedure europee nel Conte 1, mentre il Recovery nasce da una visione fortemente europeista, quindi che il M5s riceva queste accuse da Di Maio è inaccettabile».
«Beppe Grillo? È dalla parte del Movimento»
Quanto alle forze “residue” all’interno del M5s, Conte ha aggiunto: «Penso che non possiamo risolverla solo nel numero di parlamentari, come non la perse il PD quando se ne andò Renzi. A noi ci penalizzò la sentenza di Napoli e forse il progetto lo avremmo dovuto elaborare in più breve tempo». Per oggi, inoltre, era previsto l’arrivo a Roma del garante del M5s Beppe Grillo, che però ha dato forfait. Conte ha spiegato di essersi confrontato il co-fondatore del MoVimento e ha aggiunto: «Siamo dispiaciuti umanamente, ma Grillo è dalla parte del Movimento e delle persone che ogni giorno si rimboccano le maniche per i suoi principi e i valori».
Quanto ai rapporti con il premier Draghi dopo la rottura di Di Maio, Conte ha specificato: «È da un po’ che non ci sentiamo, lo sentirò questa settimana e ci confronteremo per valutare la situazione e capire come procedere, ma assolutamente non metterò in discussione il nostro sostegno al governo: lo andrò a trovare e gli parlerò».
«Con Di Maio buona collaborazione, ma quando ho preso la leadership del M5s l’ho visto a disagio»
Sempre quest’oggi, Conte è stato ospite anche di Controcorrente, il talk show di Rete4, dove ha ripercorso gli anni trascorsi assieme a Di Maio nel M5s, dichiarando: «Da un punto di vista umano noi abbiamo avuto una buona collaborazione durante la presidenza, forse. Sicuramente l’ho visto più a disagio quando io ho assunto la leadership del Movimento probabilmente perché lui è stato sempre leader, si è sentito leader, forse». E l’ex premier ha poi tagliato corto: «Guardi, mi creda, mi fermerei qui perché, voglio dire, io con lui ho lavorato e ho dei ricordi anche belli e importanti: ha fatto un’altra scelta, con un’altra visione politica, mi fermerei qui».
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