Crisi energetica: a luglio un piano Ue straordinario. Von der Leyen: «Per evitare frammentazioni e ritorno ai combustibili fossili»
A luglio, la Commissione Europea presenterà un piano per ridurre la domanda energetica dell’Unione. Ne ha dato l’annuncio la presidente della Commissione Ursula von der Leyen a margine del Consiglio europeo: «Lavoreremo con i Paesi per evitare frammentazioni e il ritorno ai combustibili fossili», ha specificato. La richiesta è arrivata dal Consiglio europeo, che «invita ad adottare tutte le misure appropriate per assicurare un più stretto coordinamento energetico tra gli Stati membri». Tra i provvedimenti non verrà al momento incluso un tetto comune al prezzo del gas, da tempo promosso dal premier italiano Draghi.
Al termine del vertice si sono espressi anche lo stesso Draghi e il presidente francese Emmanuel Macron, anche lui a fianco del premier italiano nel richiedere il Consiglio straordinario: «Il ritorno accelerato dell’inflazione, la normalizzazione della politica monetaria su entrambe le sponde dell’Atlantico [sia l’Ue che la Federal Reserve statunitense hanno incrementato i tassi di interesse] e i primi segni di rallentamento economico creano una situazione che ci impone di prendere decisioni rapide» nell’ambito «dell’energia».
La notizia giunge dopo che diversi Stati membri hanno messo da parte le politiche verdi per fare fronte ai razionamenti del gas proveniente dalla Russia tramite in Nord Stream. La Germania ha annunciato lo scorso 19 giugno che per affrontare la situazione, incrementerà la produzione di elettricità tramite le centrali a carbone. Lo stesso hanno fatto i Paesi Bassi, che hanno sospeso i limiti di potenza ottenibile da questo combustibile. Nei giorni scorsi era circolata la notizia che anche Eni sarebbe pronta a riaccendere le centrali a carbone italiane, tanto da aver già acquistato il combustibile.
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