L’esercito ucraino si ritira da Severodonetsk: «La città è ridotta in macerie»
L’esercito ucraino ha ricevuto l’ordine di ritirarsi da Severodonetsk. La città dell’Oblast di Lugansk era uno dei baluardi di Kiev contro l’avanzata dell’esercito russo. «Le forze armate ucraine dovranno ritirarsi da Severodonetsk. Hanno ricevuto l’ordine», ha scritto su Telegram Sergiy Gaiday, il governatore della località strategica. La città è stata «quasi ridotta in macerie» dai continui bombardamenti, ha aggiunto Gaidai. «Tutte le infrastrutture cruciali sono state distrutte. Il 90% della città è danneggiato, l’80% delle case dovrà essere demolito». Intanto anche i militari asserragliati dentro lo stabilimento Azot hanno detto che si arrenderanno se i civili avranno garantita l’incolumità.In un report il centro di studi statunitense “Institute for the study of war” sostiene però che la battaglia per Severodonetsk non sarà decisiva: «Le forze russe hanno ottenuto guadagni sostanziali nell’area di Severodonetsk-Lysychansk negli ultimi giorni e le truppe ucraine continuano a subire pesanti perdite. Ma le forze ucraine hanno fondamentalmente raggiunto il loro obiettivo nella battaglia rallentando e degradando le forze russe», sostiene il report.
E ancora: «Le truppe ucraine sono riuscite per settimane ad attirare quantità sostanziali di personale, armi ed equipaggiamento russi nell’area e hanno probabilmente degradato le capacità complessive delle forze russe impedendo alle forze russe di concentrarsi su assi di avanzamento più vantaggiosi. Le operazioni offensive russe probabilmente si bloccheranno nelle prossime settimane. Indipendentemente dal fatto che le forze russe catturino o meno l’area di Severodonetsk-Lysychansk. Probabilmente garantendo alle forze ucraine l’opportunità di lanciare prudenti controffensive. La fissazione ideologica del Cremlino sulla cattura di Severodonetsk, proprio come il precedente assedio di Azovstal, sarà probabilmente a scapito finale delle capacità russe nei futuri progressi in Ucraina».
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