Dal monte Uludağ alle Fiandre: Mehmet Çelik pronto a diventare grande con Mourinho
La sua firma con la Roma viene considerata quasi una formalità, con Mehmet Zeki Çelik che già nelle prossime ore potrebbe diventare ufficialmente un calciatore giallorosso. Anche da fonti vicine al Lille infatti l’affare viene dato in dirittura d’arrivo: i francesi incasseranno poco più di 7 milioni di euro più bonus e non è escluso che nell’accordo possa essere inserita anche una percentuale sulle futura rivendita del giocatore. La fumata bianca era attesa già nei giorni scorsi ma la trattativa si è prolungata più del previsto a causa della complessa struttura societaria dei transalpini. Con il giocatore invece è stato raggiunto sulla base di un ingaggio da 2 milioni a stagione.
Chi è Mehmet Zeki Çelik
Il terzino scelto da José Mourinho per rinforzare la sua rosa nasce il 17 febbraio del 1997 a Bursa, in Turchia. Muove i primi passi da calciatore proprio nel Bursaspor dove, partendo dal settore giovanile, riesce a conquistarsi il suo posto in prima squadra. L’esordio arriva nel 2012 ma, dopo tre anni, dalle pendici del monte Uludağ viene spedito a fare esperienza all’Istanbulspor. Un trasferimento che per il ragazzo nato ai piedi della montagna rappresenta la svolta. Sulle rive del Bosforo Çelik trova la sua dimensione attirando le attenzioni del Lille e degli scout di Luis Campos, il direttore sportivo portoghese arrivato da poco al Psg per provare a portare la Champions League sotto la tour Eiffel. Nell’estate 2018 si trasferisce in Francia per 2,5 milioni di euro. In Ligue 1 conferma le ottime impressioni avute da Campos e dal suo staff: con la maglia dei Girondini infatti si guadagna la fiducia dell’allora ct Lucescu, che lo aveva già fatto esordire in Nazionale il 5 giugno 2018. Da quel momento con la Turchia ha collezionato 32 presenze arricchite da 2 gol. Con il Lille invece ha giocato 143 partite segnando 8 reti e confezionando 14 assist.
Caratteristiche
La Roma aveva cercato Çelik già durante il calciomercato di gennaio, quando sulle sue tracce c’erano anche Inter e Fiorentina. Tra le caratteristiche che hanno convinto i giallorossi a puntare su di lui c’è sicuramente l’ottimo rendimento in fase difensiva – uno dei migliori della Ligue 1 – alternato ad spiccata propensione a servire palle gol ai compagni di squadra partendo dalla fascia destra. La grande corsa e le doti in fase di copertura lo hanno trasformato in uno dei pilastri della formazione di Galtier, che spesso lo ha utilizzato anche per coprire la corsia di destra a tutto campo. In più, se dovessero verificarsi situazioni di emergenza, è in grado adattarsi anche come centrale di difesa. Caratteristiche che lo rendono a pieno titolo un innesto importante per la retroguardia dello Special One.
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