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Vertice Johnson-Macron prima del G7, il premier britannico insiste sulle armi: «Non è il momento dei negoziati»

Nel bilaterale franco-britannico a Elmau è emerso il confronto tra le due posizioni principali presenti al G7, con il presidente francese da sempre impegnato a inseguire una soluzione diplomatica. A differenza del capo del governo britannico, convinto che l'invio di aiuti militari per Kiev ora sia l'unica cosa da fare

I leader di Francia e Regno Unito si confrontano sul futuro della guerra in Ucraina: Boris Johnson e Emmanuel Macron, reduci da un incontro bilaterale al G7 di Elmau, concordano sulla possibilità di «invertire il corso» del conflitto, riferisce Downing Street. Ma se BoJo ha ribadito la sua incondizionata solidarietà a Kiev, che a suo dire «può vincere e vincerà» questa guerra, Macron aveva espresso posizioni più concilianti in passato, affermando che se l’obiettivo finale dell’Ucraina fosse stato quello di «schiacciare la Russia», il Paese non avrebbe mai la pace, appellandosi dunque alla via diplomatica per la risoluzione del conflitto. Il leader del Regno Unito ha oggi messo in guardia il presidente francese da «ogni tentativo» di una soluzione negoziata con Mosca «in questo momento», che aumenterebbe il rischio di un prolungamento dell’«instabilità mondiale».

Parole che ricalcano quelle espresse pochi giorni prima dell’inizio del forum intergovernativo in corso a Elmau, quando Johnson aveva affermato che «è assolutamente chiaro, se vai lì e parli con gli ucraini, con Zelensky, che loro non cederanno territori in cambio della pace, non faranno un cattivo accordo. Non vogliono essere forzati a un negoziato, non acconsentiranno a un conflitto congelato nel quale Putin è in grado di continuare a minacciare ulteriore violenza e aggressione».

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