Caos centrodestra anche in Lombardia, Moratti è «pronta a candidarsi»: ma la Lega punta su Fontana
Il primo segnale lo ha lanciato Letizia Moratti lo scorso 24 giugno. Ai microfoni di Radio Lombardia: «Da tempo ho dato la mia disponibilità alla coalizione e sono sollecitata a candidarmi quotidianamente da più parti. Molti ritengono che dopo un lavoro generoso e positivo di un anno e mezzo io possa essere una risorsa per il centrodestra». A tutti gli effetti questi dichiarazioni possono essere lette come una candidatura per il posto di governatore della Lombardia, visto che la regione andrà alle urne nel 2023. Una candidatura che però toglierebbe la poltrona all’attuale presidente, Attilio Fontana. Negli scorsi giorni queste parole non avevano agitato particolarmente le acque del centrodestra, almeno non pubblicamente. Oggi però qualcosa si è mosso, visto che sul tema del candidato per le prossimi regionali è intervenuto direttamente Matteo Salvini.
Nelle ultime ore il segretario della Lega ha incontrato direttamente Moratti, ora vicepresidente della regione ed ex sindaca di Milano. Sui contenuti dell’incontro, al momento, non è ancora stata pubblicata nessuna indiscrezione. Le agenzie stampa si sono limitate a battere che si è trattato di un «incontro cordiale» in cui i due si sarebbero salutati «con affetto». Poco prima dell’incontro, Moratti aveva ribadito: «Sono a disposizione del centrodestra. Saranno i partiti a decidere». Dopo l’incontro con Moratti, Salvini ha incontrato anche Fontana, questa volta insieme al ministro Giancarlo Giorgetti e il segretario regionale del partito Fabrizio Cecchetti. Alcune fonti della Lega hanno parlato con le agenzie spiegando che Fontana sarebbe «il candidato naturale, così come già confermato dagli altri leader della coalizione».
Fontana: «Rimango male solo se perde il Milan»
Questa mattina ai cronisti che chiedevano conto delle parole di Moratti, Fontana aveva risposto: «Dopo le parole di Moratti non sono rimasto male. Mi è sembrato strano, ma non rimango mai male di niente, tranne quando perde il Milan: quello non mi fa addormentare». In giornata però ha rilevato che la coalizione di centrodestra sta valutando anche altri nomi: «Io ho già sciolto la riserva e ho già detto che sono disponibile. Il centrodestra, che valuterà anche il mio nome insieme agli altri che ci sono, dovrà prendere delle decisioni che poi mi comunicheranno. Lo stato dell’arte è quello che dico ormai noiosamente da un mese e oltre ossia che ho dato la disponibilità a far sì che si discuta la possibilità di essere riconfermato come candidato».
Il Pd: «È un cortocircuito»
Dopo il giro di incontri del centrodestra sono arrivati anche i commenti di Fabio Pizzul, capogruppo del Pd in Lombardia. Pizzul ha sottolineato il fatto che in questo momento Moratti e Fontana dovrebbero lavorare insieme al Pirellone: «Moratti che dichiara esplicitamente la sua sfiducia nei confronti del presidente Fontana, in un ribaltamento di ruoli che non si era mai visto. È un autentico cortocircuito. Se il confronto ha a che fare con diverse visioni politiche, non si capisce come possa andare avanti questa amministrazione. Se invece, come pare più probabile, ha solo a che fare con aspirazioni personali e di posti di potere, i lombardi non possono stare tranquilli riguardo al loro futuro».