Johnson: «Se Putin fosse stato una donna non avrebbe attaccato l’Ucraina»
Se il presidente russo Vladimir Putin fosse stato donna non avrebbe attaccato l’Ucraina. Lo sostiene il primo ministro britannico Boris Johnson che, in un’intervista alla Tv tedesca Zdf, ha descritto la guerra in Ucraina come un «perfetto esempio di mascolinità tossica». Johnson ha sottolineato che, anche se i leader del G7 vogliono «disperatamente» la fine della guerra in Ucraina, al momento «non vi è un accordo» che lo renda possibile. Quindi, parlando dopo il summit in Germania, il leader Tory ha affermato: «Se Putin fosse stato una donna, cosa che ovviamente non è, ma se lo fosse, non credo davvero che si sarebbe imbarcato in una folle guerra machista di invasione e violenza come ha fatto». Quindi ha sottolineato che «c’è bisogno di più donne in posizioni di potere».
Il primo ministro britannico annuncerà al vertice Nato di Madrid che la Gran Bretagna «rafforzerà la sua presenza militare in Estonia con armi più potenti e difesa aerea». E solleciterà gli alleati ad aumentare la spesa per la difesa. «Abbiamo bisogno di alleati, tutti gli alleati per garantire la difesa nel prossimo decennio”, dirà oggi Johnson al summit secondo quanto dichiarato dal suo ufficio in una nota. Sul volo per Madrid, il primo ministro britannico ha affermato che è necessario «un confronto all’interno della Nato» su un nuovo obiettivo per gli investimenti nella difesa dopo il 2024. La Nato «deve adattarsi per far fronte a nuove e crescenti minacce» con «investimenti a lungo termine» e con la disponibilità «ad aumentare la spesa per la difesa per adattarsi alle crisi e ai bisogni urgenti».
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