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Alla Camera via all’esame su Cannabis e Ius scholae: maggioranza spaccata. Salvini minaccia: «Così il governo rischia»

29 Giugno 2022 - 19:35 Maria Pia Mazza
Con l'arrivo alla Camera dei due disegni di legge, il segretario del Carroccio segue la linea d'opposizione di Giorgia Meloni e accusa la sinistra di essere «responsabile di un gravissimo attacco alla maggioranza, e quindi al governo»

Ore complesse per l’esecutivo di Mario Draghi, alle prese con due fuochi incrociati che, a correnti e tempi alterni, conducono sempre allo stesso ritornello: «Il governo rischia di cadere». Da un lato, sin dalla prima mattinata, il fuoco successivamente placato dal premier con una telefonata dal summit della Nato a Madrid, dopo lo «sconcerto» manifestato da Giuseppe Conte a seguito della pubblicazione di un retroscena secondo cui l’ex numero uno della Bce avrebbe chiesto al garante del MoVimento Beppe Grillo di estrometterlo dal M5s. Ma per un fuoco che si tramuta in tizzone ardente – e che con tutte le probabilità che si spegnerà con l’incontro tra Draghi e Conte – ne è già esploso un altro.

Con l’arrivo di oggi alla Camera di due disegni di legge, l’uno sulla depenalizzazione nella coltivazione della cannabis domestica, l’altro sullo Ius Scholae, ad alimentare la fiamma della possibile caduta del governo è il segretario della Lega Matteo Salvini che tuona: «È incredibile, vergognoso e irrispettoso per gli italiani: in un momento di crisi drammatica come questo, la sinistra mette in difficoltà maggioranza e governo insistendo su cittadinanza agli immigrati e cannabis anziché occuparsi di lavoro, tasse e stipendi». In una nota ufficiale del Carroccio, poi, speronando il centrosinistra di «insistere su temi divisivi e che nulla c’entrano con le emergenze degli italiani», la Lega attacca l’area dem di rendersi «responsabile di un gravissimo attacco alla maggioranza, e quindi al governo».

Salvini torna a riavvicinarsi a Meloni

Il leader del Carroccio torna infatti ad avvicinarsi nuovamente alla linea d’opposizione di Giorgia Meloni contro il governo, di cui la Lega stessa fa parte. La leader di Fratelli d’Italia, sui due temi aveva chiesto di «cancellare dal calendario dei lavori della Camera la discussione delle proposte di legge sulla cittadinanza facile agli immigrati e sulla liberalizzazione della droga». Secondo Fratelli d’Italia, infatti, i due provvedimenti che oggi verranno discussi alla Camera, sono «due provvedimenti ideologici e fuori dal mondo, portati avanti da una sinistra Pd-M5s ormai lontana anni luce dal mondo reale e dai problemi concreti dei cittadini».

Di conseguenza, per FdI «la volontà della maggioranza Draghi di impegnare il Parlamento su questi temi è un’offesa agli italiani alle prese con una crisi economica senza precedenti, alle imprese in ginocchio e alle famiglie strette nella morsa del caro vita». Dichiarazioni che possono essere lette anche come un tentativo di ricompattare il centrodestra, dopo i non trionfali risultati del centrodestra ai ballottaggi delle Comunali. Il premier Draghi da Madrid ha escluso in ogni caso la crisi di governo. E a chiare lettere ha ribadito: «No, il governo non rischia».

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