Draghi prova a spegnere l’incendio M5s: «Ho parlato con Conte: il governo regge» – Il video
«Ci siamo parlati con Conte poco fa, l’avevo già cercato stamattina. Mi ha richiamato lui e abbiamo cominciato a chiarirci, ci risentiamo domani per vederci al più presto. Tutto qui, tutto qui. E no, il governo non rischia». Mario Draghi dal vertice Nato di Madrid placa così lo «sconcerto» di Giuseppe Conte, per le presunte telefonate tra il premier e Beppe Grillo secondo cui l’ex numero uno della Bce avrebbe richiesto al garante e co-fondatore del M5s l’estromissione del presidente pentastellato. A riportare il retroscena che ha scatenato l’ira di Conte è stato il Fatto Quotidiano, raccontato dal sociologo Domenico De Masi. Conte, in mattinata, aveva dichiarato di ritenere «grave che un premier tecnico, che ha avuto da noi investitura, si intrometta nella vita di forze politiche che lo sostengono per altro». Al contempo Beppe Grillo smentiva il contenuto di queste telefonate con Draghi, definendole «storielle per coprire la verità».
E dal vertice Nato a Madrid il presidente Draghi, commentando il rafforzamento delle forze armate Usa in Europa, e in particolare in Italia e Germania, ha dichiarato: «Per quanto riguarda l’Italia arriveranno 70 militari americani in più e un sistema di difesa anti-aerea e, come mi è stato spiegato dal ministro della Difesa, era un assestamento già in programma. Il sistema di difesa aerea andrà a rafforzare il lato Orientale dell’Alleanza». E a seguito del nuovo dispiegamento di militari statunitensi in Europa, mentre da Mosca si parla di possibile escalation, il premier italiano specifica: «A oggi non c’è rischio di escalation, però bisogna essere pronti».
Draghi: «»
Quanto alle indiscrezioni che parlavano di 10mila uomini, il premier Draghi ha precisato: «L’Italia ha assunto il comando Nato in Bulgaria, e aiutiamo anche la Romania: c’è un pattugliamento aereo dei paesi Baltici in corso già da vari mesi. Le forze che verranno mandate in Bulgaria e in Ungheria sono pari a circa 2mila soldati, mentre 8mila sono di stanza in Italia pronti (a intervenire), eventualmente, se fosse necessario». Quanto alla decisione dei leader dei Paesi Nato di invitare formalmente Finlandia e Svezia a entrare all’Alleanza, il premier italiano osserva: «È un momento importante perché la Nato si allarga e la presenza dell’Europa aumenta nell’Alleanza, arrivando quindi a una corrispondenza tra Unione europea e Nato».
«Molte divergenze di opinioni sulla costruzione di una Difesa comune europea, che noi vogliamo, ma anche di una sua complementarietà con la Difesa Nato vengono superate», ha proseguito il premier. Ma con l’apertura a Helsinki e Stoccolma all’ingresso nell’Alleanza si apre la questione curda. Il presidente Draghi inizialmente ha preferito non rispondere alla domanda, ma dopo pochi secondi è tornato davanti ai microfoni e ha specificato: «Siccome si tratta di una questione molto importante, è bene che questa domanda la facciate alla Svezia e alla Finlandia».
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