In Evidenza Cop29Donald TrumpGoverno Meloni
POLITICAAutoGreenInquinamentoPetrolioPolitiche ambientaliUnione europea

Stop alla vendita di auto a benzina e diesel dal 2035: l’ok dell’Europa nel pacchetto Fit for 55

29 Giugno 2022 - 04:36 Redazione
stop auto benzina diesel 2035 europa
stop auto benzina diesel 2035 europa
Il maxi provvedimento sul clima che fa parte del Green New Deal prevede, tra l'altro, la riduzione delle emissioni di Co2 del 100% entro il 2035 per le auto e i furgoni nuovi

Entro il 2035 stop per la vendita di auto a benzina e diesel. I ministri dell’Ambiente dell’Unione Europea hanno raggiunto un accordo nella notte sul pacchetto Fit for 55. Il maxi provvedimento sul clima che fa parte del Green New Deal prevede, tra l’altro, la riduzione delle emissioni di Co2 del 100% entro il 2035 per le auto e i furgoni nuovi. Nella nota dell’Ue si spiega che il pacchetto consentirà all’Unione Europea di ridurre le proprie emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 e di raggiungere la neutralità climatica nel 2050. E non solo: il Consiglio ha accettato anche di aumentare gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 delle auto nuove e dei nuovi furgoni entro il 2030. Portandoli al 55% per le auto e al 50% per i furgoni.

Lo statement dell’Ue

E introdurrà un obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 del 100% entro il 2035 per le auto e i furgoni nuovi. Presentato dalla Commissione europea il 14 luglio 2021, il pacchetto consentirà all’Ue di ridurre le proprie emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 e di raggiungere la neutralità climatica nel 2050. Per quanto riguarda l’Emission Trading System, la commissione ha proposto di mantenere il 61% di riduzione delle emissioni entro il 2030 nei settori coperti dall’ETS dell’UE. C’è invece l’accordo per creare un nuovo sistema separato di scambio di quote di emissione per i settori dell’edilizia e del trasporto su strada. Il nuovo sistema si applicherà ai distributori che forniscono combustibili per il consumo nei settori dell’edilizia e del trasporto su strada.

Secondo lo statement nel 2026 la Commissione valuterà i progressi compiuti verso il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni del 100%. Insieme alla necessità di riesaminare tali obiettivi tenendo conto degli sviluppi tecnologici. Anche per quanto riguarda le tecnologie ibride plug-in e l’importanza di una transizione praticabile e socialmente equa verso emissioni zero. E ancora: «La relativa revisione dell’implementazione di un’infrastruttura per i combustibili alternativi (AFIR) garantirà la possibilità ai conducenti di ricaricare i propri veicoli negli Stati membri», si spiega nel comunicato. E questo «tenendo conto degli sviluppi tecnologici, anche per quanto riguarda le tecnologie ibride plug-in e l’importanza di una transizione praticabile e socialmente equa verso emissioni zero».

Le auto a combustione

L’ok dei ministri dell’Ambiente segue quello del Parlamento europeo che risale all’8 giugno scorso. Con questo ok possono iniziare i negoziati con il Parlamento europeo per raggiungere un accordo sui testi legislativi definitivi. I membri dell’Ue hanno adottato una posizione comune anche

  • sul sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (EU ETS);
  • la condivisione degli sforzi tra gli Stati membri nei settori non ETS (ESR),
  • le emissioni e gli assorbimenti derivanti dall’uso del suolo;
  • il cambiamento dell’uso del suolo e la silvicoltura (LULUCF); la creazione di un fondo per il clima sociale (SCF)

Leggi anche:

Articoli di POLITICA più letti