La F1 scarica l’ex capo Ecclestone, la sparata sull’amico Putin: «Non voleva invadere l’Ucraina: per lui sono pronto a morire»
La Formula 1 prende le distanze dall’ex patron del circus Bernie Ecclestone per le sue dichiarazioni in favore di Vladimir Putin, definendole «personali e in netto contrasto con la posizione del nostro sport, che riflette i valori moderni». Il 91enne plurimiliardario, noto per la sua “esuberanza”, in un’intervista rilasciata oggi 30 giugno a Good Morning Britain, popolare talk show mattutino di Itv, si è speso in veri e propri elogi nei confronti del presidente russo, dichiarando di essere pronto anche a «farsi colpire da una pallottola» per lui.
La difesa del Cremlino
Durante l’intervista Ecclestone ha difeso a spada tratta le mosse del Cremlino, non responsabile della guerra in Ucraina perché «non c’era intenzionalità». Certo, Putin, «persona di prima classe», «come noi uomini d’affari può aver commesso errori», ma sta cercando di porvi riparo, ha sostenuto Ecclestone, e se ha ordinato un’azione militare in Ucraina lo ha fatto senza dubbio credendo di fare «la cosa giusta per il popolo russo». L’ex pilota e manager automobilistico britannico, poi, ha ironizzato sul presidente ucraino Volodymyr Zelensky, riferendosi a lui come a «quell’ex comico» e accusandolo di non aver cercato per tempo un accordo che avrebbe potuto evitare la guerra. E ha criticato la cancellazione del gran premio di Russia dal calendario della F1, come il boicottaggio degli atleti russi in tutti gli altri sport, puniti solo per il fatto di avere il passaporto sbagliato: «Io non lo avrei mai fatto».
June 30, 2022
L’amicizia con Putin
La sua ammirazione per Putin non è di certo una novità: dopo il colpo di fulmine del 2014, quando l’allora patron della F1 ha negoziato con il presidente russo per l’organizzazione del primo Gp in Russia, svoltosi a Sochi, Ecclestone ha sempre espresso pubblicamente il suo sostegno, arrivando nel 2017 a definire Putin «la persona che dovrebbe guidare l’Europa».
Immagine di copertina: Vladimir Putin, Bernie Ecclestone e il re del Bahrein Al Khalifa al gran premio di F1 di Sochi, nell’ottobre 2014
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