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I russi si ritirano dall’Isola dei Serpenti, la mossa del Cremlino sui corridoi del grano: «Ora Kiev non dia a noi la colpa per la crisi alimentare»

Dopo mesi di scontri per il controllo della piccola isola sul Mar Nero, arriva un primo passo apparentemente di apertura da parte russa per consentire all'Onu di avviare i corridoi per il passaggio del grano ucraino

Il comando dell’esercito russo ha annunciato di ritirare le truppe dall’isola di Zmeiny, meglio nota come l’Isola dei Serpenti, un lembo di terra di meno di un chilometro quadrato considerato strategico sia da parte russa che ucraina sin dall’inizio dell’invasione in Ucraina. Come ha spiegato il rappresentante ufficiale del Ministero della Difesa russo, il tenente generale Igor Konashenkov, la decisione del Cremlino vuol essere la dimostrazione alla comunità internazionale che la Russia non ha intenzione di interferire negli sforzi dell’Onu di organizzare un corridoio umanitario per l’esportazione del grano dall’Ucraina. Appena ieri, 29 giugno, il presidente turco Erdogan aveva anticipato a Joe Biden in un bilaterale al vertice Nato di Madrid che i corridoi per il passaggio del grano ucraino sarebbero stati aperti in tempi brevi.

L’avvertimento a Kiev

Sull’isola dei Serpenti il comando militare russo spiega che sono stati «completati i compiti assegnati», per questo verranno ritirate le guarnigioni ancora sull’isola. Ma a condizione che Kiev smetta di «speculare sul tema dell’imminente crisi alimentare, riferendosi all’impossibilità di esportare grano a causa del controllo totale della Russia sulla parte Nord occidentale del Mar Nero». Konashenkov, citato dall’agenzia Tass, ha poi sollecitato una ulteriore risposta da parte di Kiev che «non ha ancora liberato la costa del Mar Nero vicino alle sue coste, comprese le acque portuali».

Gli scontri

Sin dall’inizio della guerra, l’isola è stata al centro di durissimi scontri tra l’esercito ucraino e russo, con le truppe di Kiev impegnate in una strenua resistenza, caduta con la cattura dei militari ucraini rimasti sull’isola. Tra gli episodi più famosi, molto spinto dalla propaganda ucraina, c’era stato quello dei soldati di Kiev che mandavano al diavolo i marinai russi, dopo l’invito da una nave da guerra di Mosca di arrendersi. Nell’area sono seguiti diversi attacchi, tra cui quello del 21 giugno a una piattaforma di estrazione di gas vicino la Crimea, sotto il controllo russo, e alcune stazioni radar. Qualche giorno dopo, lo scorso 26 giugno le forze ucraine hanno colpito la guarnigione russa sull’Isola dei Serpenti nel primo raid con jet da combattimento. Kiev aveva dichiarato che nell’attacco del 21 giugno erano stati distrutti diversi veicoli militari russi , difese antiaeree e un sistema radar. Danni negati da Mosca, che ribadiva la tenuta della resistenza sull’isola e l’abbattimento di circa 13 droni ucraini.

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