Crisi del grano, l’allarme di Zelensky: «Se il Mar Nero non si sblocca subito, ci sarà uno tsunami migratorio sull’Europa»
Se i porti ucraini Mar Nero non verranno sbloccati «immediatamente», la crisi alimentare creerà uno «tsunami migratorio» che raggiungerà l’Europa. Questo l’allarme lanciato dal leader di Kiev Volodymyr Zelensky, in collegamento con il festival viennese 4Gamechangers. Sin dall’inizio dell’invasione russa in ucraina, il Mar Nero è stato preso di mira, rendendo impossibile l’esportazione di merci dai porti ucraini. A risentirne sono soprattutto le materie prime essenziali come il grano e l’acciaio. Alcuni funzionari di Kiev hanno stimato che almeno 20 milioni di tonnellate di grano risultano essere bloccate nel Paese. Se le esportazioni non dovessero ripartire, l’Onu ha già lanciato l’allarme di possibili carestie di lunga durata per i Paesi più poveri del mondo. Lo scorso 26 maggio, in una telefonata con il premier italiano Mario Draghi, il presidente russo Vladimir Putin avrebbe dato la colpa della crisi alimentare in corso ai “porti minati” dagli ucraini. «La Russia ha bloccato il Mar Nero, questo non è un segreto», ha aggiunto oggi Zelensky nel suo intervento, «e ora ha in ostaggio milioni di persone, gente comune in Africa, Asia, Europa. Siamo tutti ostaggi. Voi siete i suoi ostaggi».
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