La strana condanna di Navalny: «In carcere costretto a stare seduto a guardare il ritratto di Putin»
Aleksei Navalny è uno degli oppositori di Vladimir Putin più noti all’estero. Blogger, politico e attivista, è finito nel mirino del Cremlino. Il 17 gennaio 2021, al ritorno a Mosca dopo il periodo di degenza a Berlino, viene arrestato. Condannato, sconta la pena in una struttura di massima sicurezza. Nella quale però i metodi di correzione appaiono curiosi. Per esempio «è costretto a stare seduto per ore su una panchina a guardare il ritratto di Putin». Repubblica scrive oggi che la chiamano attività educativa ma, fa sapere l’oppositore che deve scontare nove anni di carcere, «non so chi possa “educare” questo tipo di attività, se non uno storpio con male alla schiena».
La giornata dell’oppositore di Putin prevede la sveglia alle 6 del mattino. Dieci minuti di tempo per lavarsi e rifare il letto prima della ginnastica, della colazione e della perquisizione quotidiana. Poi sette ore di cucito seduto su uno sgabello. La domenica no, Navalny non deve lavorare. Gli è quindi concesso di stare non sette, ma addirittura dieci ore seduto a guardare il dipinto dello Zar.
Lui ha trovato qualche altro modo per passare il tempo. Ha imparato a memoria il monologo de L’Amleto di Shakespeare: «I prigionieri di turno con me dicono che quando chiudo gli occhi e borbotto cose in inglese shakespeariano, tipo “in thy orisonse be all my sins remembered”, sembra che io stia evocando un demonio. Ma non mi passa nemmeno per la mente, perché invocare un demonio sarebbe una violazione del regolamento».
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