Care vacanze: +100 euro a giorno a famiglia per chi va al mare, +50 per la montagna
Con il grande caldo arriva la voglia di partire per le famiglie italiane. Quest’anno però, le vacanze sono salatissime. Secondo i dati di Altroconsumo elaborati da la Repubblica, in alta stagione, circa 100 euro in più al giorno a famiglia per andare al mare, e intorno a 50 per andare in montagna. Possono sembrare aumenti modesti, ma in una settimana si arriva, rispettivamente a 4800 (+700 euro sul 2021), con un aumento del 16,8%, e a 4100 euro (+350, un rincaro del 7,8%). Una crociera? 5600 euro a settimana (+5,6% rispetto a dodici mesi fa). Lo schema è quello noto, i rincari dei beni energetici (+48,7% rispetto al 2021) esasperati dalla guerra in Ucraina e dalle continue tensioni tra Ue e Russia si ripercuotono a catena su tutti gli altri prezzi. L’aumento dei prezzi e della spesa fa avvitare ancor di più la spirale dell’inflazione, che ieri ha toccato in Italia l’8% su base annua, il massimo dal 1986.
Il viaggio e l’alloggio
E così aumenta il prezzo del viaggio, sia in auto – mezzo scelto dall’83% dei vacanzieri – che in aereo (+90% sul 2021). D’altronde, è dura tenere i prezzi bassi se la benzina e il diesel sforano i due euro al litro un po’ dappertutto, nonostante il taglio di 30 centesimi sulle accise. Un pieno alla macchina è ben oltre i cento euro, contro gli 81 dell’anno scorso. La famiglia media – due genitori e due figli – tra andata e ritorno spenderà in media 390 euro, contro i 342 del 2021.
Anche gli alloggi non sono esenti da rincari. Nelle città d’arte si deve spendere il 59% in più per un Bed&Breakfast e il 49% in più per un hotel. Al mare, la percentuale è del 25%, con due stanze doppie che toccano i 2.753 euro a settimana. Va un po’ meglio a chi sceglie la montagna, dove i rincari si fermano all’8%. Marina Lalli, presidente di Federturismo conferma che il problema nasce dal costo dell’energia: «La bolletta elettrica di un hotel da 170 camere occupato al 60% è passata da 38 a 78mila euro al mese. Se prendiamo tutti i consumi energetici, gli oneri aggiuntivi sono di 240 mila euro in un anno».
Il ristorante e i servizi
Anche mangiare fuori fa impennare il prezzo della vacanza. I prezzi delle materie prime schizzano, anche a causa della crisi dell’agricoltura causata dalla siccità, e così quelli di pranzi e cene. +50% per le uova, +23% per il burro, +70% per gli oli vegetali; pescare è diventata un’attività che risica la perdita. Per un ombrellone e due lettini si spende il 10% in più, ovvero fino a 75 euro al giorno. Per due cocktail sulla spiaggia si arriva a spendere anche 28 euro. Una guida turistica per una località tipica chiede 36 euro per un tour, quasi il 17% in più dell’anno scorso. A questo punto, l’unica soluzione per risparmiare un po’, potrebbe essere ridurre la durata della vacanza, come farà la maggior parte degli italiani, e non spostarsi troppo: oltre otto italiani su dieci non andranno all’estero.
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